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Xi ottiene il terzo mandato e premia i fedelissimi: così controllerà la Cina

Il presidente Xi Jinping si è assicurato un inedito e storico terzo mandato alla guida del Partito Comunista Cinese (Pcc) ed è stato confermato nel ruolo di presidente della Commissione militare centrale del Pcc

Xi ottiene il terzo mandato e premia i fedelissimi: così controllerà la Cina

"Non saremo spaventati da pericolose tempeste. Avremo sempre il sostegno del popolo e continueremo il duro lavoro per l'aspirazione di una vita migliore". Xi Jinping ha ottenuto il terzo, inedito, mandato come segretario del Partito Comunista Cinese (PCC) ed è stato confermato anche come presidente della Commissione Militare Centrale del PCC. La somma dei due incarichi prelude, di fatto, ad un nuovo mandato come presidente cinese, che – in caso di probabile fumata bianca - verrà formalizzato in occasione del Congresso nazionale del popolo, in calendario nel prossimo marzo.

La Cina di Xi

Al termine del XX Congresso del PCC, Xi ha tracciato la strada che imboccherà la Cina nell'immediato futuro, spiegando che il Paese continuerà "ad aprirsi, perché nessuno può chiudersi". Il percorso davanti a noi è arduo, ma raggiungeremo la destinazione, ha quindi fatto capire il leader, dichiarando che il gigante asiatico sarà risoluto "nell'approfondire le riforme e nell'apertura su tutta la linea".

In precedenza, il confermato presidente ha parlato del Partito, dichiarando che i successi raggiunti nel secolo scorso dal PCC "sono stati davvero notevoli e, a più di cento anni dalla sua fondazione, il nostro partito è ancora nel fiore degli anni". Xi ha poi effettuato una sorta di promessa: "Siamo pienamente fiduciosi e capaci di creare miracoli nuovi e ancora più grandi nel nuovo viaggio della nuova era, miracoli che stupiranno il mondo". Dopo un secolo di grandi sforzi, il Pcc "sta ancora una volta intraprendendo un nuovo viaggio in cui dovrà affrontare nuove prove", ha concluso.

Il nuovo Comitato Permanente del Politburo

C'era grande attesa per scoprire i nomi dei sette uomini più potenti della Cina, ovvero della squadra che avrebbe composto il Comitato Permanente del Politburo, l'organo chiave del sistema politico cinese. Come detto, Xi, l'architrave di tutto, è stato confermato segretario del Partito, è il primo segretario nella storia del PCC a superare il tradizionale limite dei due mandati consecutivi dopo Mao Zedong (l'unica sostanziale affinità tra i due).

I vertici politici della Repubblica Popolare Cinese sono tutti alleati di Xi. Gli altri membri della scatola nera della politica cinese, eletti dalla prima sessione plenaria del Comitato Centrale, sono sei, oltre a Xi (il segretario del Partito è anche presidente del Comitato Permanente). Tra i volti nuovi troviamo Li Qiang, segretario del partito di Shanghai - considerato successore del primo ministro uscente, Li Keqiang - e Cai Qi, segretario del partito di Pechino.

Promossi nelle alte sfere anche Ding Xuexiang, capo dello staff di Xi e a capo dell'Ufficio Generale del partito, e Li Xi, segretario del partito del Guangdong.

Confermati al vertice del partito per un secondo mandato quinquennale sono, invece, l'ideologo del neo-autoritarismo, Wang Huning, e l'uomo che è stato fino a oggi lo zar anti-corruzione, Zhao Leji.

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