Guerra in Ucraina

Zelensky a Odessa e Mykolaiv: "Lottiamo per la vittoria"

Il presidente ucraino ha visitato, un po’ a sorpresa, i due centri strategici situati nel quadrante meridionale del Paese

Zelensky a Odessa e Mykolaiv: "Lottiamo per la vittoria"

Volodymyr Zelensky crede ancora alla vittoria, qualunque cosa voglia dire questo termine. Che si tratti di cacciare l’esercito russo dal Donbass, dai territori conquistati da Mosca dopo lo scorso 24 febbraio o dall’intera Ucraina, poco importa. Il presidente ha infatti lanciato, per l’ennesima volta, un messaggio chiaro e forte. Accompagnato da un viaggio in uno dei due fronti caldi della guerra.

La visita di Zelensky

Il leader ucraino ha infatti visitato, un po’ a sorpresa, Mykolaiv e Odessa, i due centri strategici situati nel quadrante meridionale del Paese, sul Mar Nero. Zelensky ha prima visitato Mykolaiv, camminando accanto alle macerie degli edifici distrutti da un recente raid nemico, quindi Odessa, visitando la base della guardia nazionale e il reparto traumatologico di un ospedale in cui sono ricoverati soldati feriti in battaglia.

Nella prima tappa, il capo di Stato ha mostrato tutta la sua vicinanza a cittadini e militari. "Non smettiamo di lavorare per la vittoria", ha promesso il presidente. "Finché sarete vivi, c'è un forte muro ucraino che protegge il nostro Paese", ha dichiarato, poi, incontrando un gruppo di soldati, ringraziati insieme ai sanitari di un ospedale locale per "il loro lavoro difficile e importante, la loro sensibilità e le vite che hanno salvato".

Controffensive e grano

A Odessa, Zelensky ha avuto un confronto con le autorità locali sulle modalità di organizzazione dei possibili corridoio del grano. Durante la riunione con le autorità locali, il governatore della regione di Odessa, Maksym Marchenko, ha esposto le misure adottate per difendere la regione dall'attacco militare russo. I partecipanti hanno anche discusso di come organizzare, come detto, un corridoio sicuro per l'esportazione del grano e come sostenere i contadini per il raccolto.

È importante sottolineare come quest’ultima missione presidenziale si sia svolta non lontano dalla regione di Kherson, dove, secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, potrebbe orientarsi la prossima controffensiva di Kiev. Probabilmente la controffensiva più decisiva e cruciale, visto che riguarda "la città chiave per la stabilità dell’Ucraina". In attesa di quel momento, continuano gli atti di sabotaggio. Nelle ultime ore, hanno spiegato le forze dell’ordine russe, "terroristi ucraini" hanno tentato di assassinare il direttore del servizio penitenziario di Kherson, Yevgeny Sobolev, utilizzando un ordigno esplosivo. Ricordiamo che Sobolev era stato accusato di collaborazionismo con i russi.

Missili russi su Dnipro

Mentre Zelensky stava visitando il sud dell’Ucraina, missili russi sono caduti sulla sua città natale, Kryvyj Rih, nell'oblast di Dnipro. L'artiglieria di Mosca ha colpito il villaggio di Velyka Kostromka, provocando almeno due feriti e distruggendo alcuni edifici. Nuovi razzi, come ha sottolineato l’Ansa, hanno preso di mira diversi obiettivi in tutto il Paese. A Kremenchuk, a sud-est di Kiev lungo il corso del fiume Dnepr, è stata colpita una raffineria di petrolio, mentre un deposito di petrolio è stato colpito nella regione di Dnipro e a Izyum, nell'oblast di Kharkiv, dopo un raid ha preso fuoco un impianto del gas. Missili da crociera sono stati sparati anche contro Odessa dalla Crimea, ma sono stati abbattuti dalla contraerea.

L’epicentro del conflitto resta però il Donbass. L'esercito russo ha attaccato con colpi di artiglieria e missili le posizioni delle truppe di Kiev e le infrastrutture civili vicino a Lysychansk, Metiolkino, Ustynivka e Voronove, nella regione di Lugansk. Attacchi aerei sono stati lanciati anche sulle aree di Syrotyne e Borivske.

A Severodonetsk, unità militari di Mosca hanno cercato di effettuare operazioni d'assalto al di fuori della città sempre più saldamente nelle mani di Mosca.

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