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Mondomare e l’Odissea fuga epica dai soliti noti

Mondomare e l’Odissea fuga epica dai soliti noti

(...) anche altro. C’è il tentativo di organizzare un’estate diversa. Un’estate che abbia un progetto culturale serio. Che è quello dello staff del teatro dell’Archivolto che, con Mondomare, già da anni ha disegnato un percorso che attraversa tutta la Regione, da Lerici a Sanremo, passando per l’entroterra imperiese e soprattutto per Lavagna, che di Mondomare sta diventando una sorta di piccola capitale.
Posso testimoniare personalmente, visto che ho avuto la fortuna di esserne protagonista, che sia le letture a Palazzo Tursi di due anni fa, quando ci siamo confrontati con Marco Belpoliti sul Corpo del capo, sia la meravigliosa serata a Lerici dello scorso anno dedicata alle isole con Neri Marcorè e il direttore editoriale della Einaudi Ernesto Franco, il maggiore intellettuale genovese di oggi (dopo il cardinale Bagnasco, ça va sans dire), sono stati due momenti altissimi. Qualcosa che ti fa avere l’orgoglio di dire: io c’ero, io ero lì, io ero su quel palco. Perchè avevo qualcosa da dire e perchè me lo facevano dire, senza censure. Soprattutto ho l’orgoglio e la gioia di essere stato lì a dire cose diverse da quelle che dicevano gli altri.
Quel Mondomare non c’è più. Perlomeno non c’è in quelle dimensioni e la versione 2011 è molto ristretta, come quando si sbaglia il candeggio in lavatrice. Ma non è colpa di Pina Rando e Giorgio Gallione, che, anzi, ce la stanno mettendo tutta. La colpa è dei tagli, sia del governo, sia della Regione, che hanno costretto a un programma davvero minimo. Speriamo solo che, passata la nottata, Mondomare torni il vero Mondomare. Non per altro, ma perchè era una manifestazione che nasceva dalla forza delle idee. E questo è sempre qualcosa di straordinario, un valore aggiunto da non sottovalutare.
Nell’attesa di questo ritorno, salutiamo però con piacere l’arrivo di un ottimo nuovo ingresso che nasce sempre con lo stesso spirito. Anzi, se possibile, di più.
Perchè Odissea-Un racconto mediterraneo, il nuovo progetto di Sergio Maifredi per Teatri Possibili Liguria è davvero il segnale che un altro teatro e un’altra estate in Liguria sono possibili. E questo, al di là dei nomi impegnati, alcuni dei quali mi piacciono moltissimo e alcuni dei quali mi sembrano buoni per il carrello dei bolliti: Paolo Rossi, Lella Costa, Ascanio Celestini, Corrado d’Elia e Mara Baronti.
Ma, per l’appunto, nonostante lo sfoggio di argenteria di famiglia teatrale, il punto non sono gli attori. Il punto, come sempre quando c’è di mezzo Maifredi - uno che ha sempre il coraggio di pensare e di non accontentarsi, uno che sarebbe un ottimo sindaco di Genova perchè la ama, uno che non ha avuto paura delle sue idee anche nel mondo del teatro, ed i risultati si vedono -, sono proprio le idee. Anzi, l’idea.
E l’idea, stavolta, è quella di raccontare l’Odissea, attraverso cinque attori e cinque luoghi liguri straordinari: gli scali a mare di Pieve Ligure, dove si parte stasera alle 21,15 con il racconto degli incantesimi della maga Circe (appuntamento allo Scalo Torre, sotto il parcheggio della stazione di Pieve, ingresso libero come in tutti gli altri appuntamenti del ciclo); il 19 luglio Villa Bombrini a Cornigliano che si trasforma nell’antro del ciclope Polifemo; la spiaggia di Albissola Marina che diventa la casa di Penelope e, infine, Palazzo Tursi come location, come dicono quelli che parlano bene e ragionano peggio, della strage dei Proci e della vendetta di Ulisse contro gli invasori. E non mancherà L’Odissea dei bambini.
Non so come saranno gli incontri, possono essere capolavori o mezze schifezze.

So, però, che Maifredi, come sempre, ha sognato in grande. Soprattutto, so che Sergio ha pensato, proponendo qualcosa che profuma davvero di tradizione orale e di racconti omerici. Non so voi, ma io mi fido. Esserci, ha un senso.

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