L’aumento del 50% del costo del biglietto Atm? La promessa mancata dei mezzi gratuiti per gli over 65? Non ci siamo proprio, si sarebbe dovuto affrontare il problema a monte e non a «valle», gravando sull’anello debole della catena, ovvero gli utenti. Parola di Carlo Monguzzi, presidente Pd della commissione consigliare Mobilità e Trasporti, ex capogruppo dei Verdi in consiglio regionale, un passato da ecologista duro e puro. «L’aumento del biglietto del tram a 1,50? Prima ancora di discutere della sola eventualità di aumentare il biglietto - spiega Monguzzi - si sarebbero dovuti tagliare tutti gli sprechi di Atm, ovvero stipendi da dirigenti troppo alti e troppe consulenze. Solo dopo aver tagliato gli sprechi, a fronte del taglio al trasporto pubblico effettuato dal governo, si poteva pensare all’adeguamento tariffario». Eccola la cocente delusione per gli ecologisti della prima ora: forse il vento non è poi così cambiato, almeno per chi sperava di vedere salire a Palazzo Marino una giunta veramente «verde». Il rincaro del biglietto non incentiva certo l’uso di autobus e metro, per non parlare della promessa mancata dei mezzi gratis per gli over 65. «Cosa devo dire? Io sono della scuola pacta servanda sunt cioè “le promesse si mantengono”. Si è agito con troppa fretta».
Si parlerà proprio di questo all’incontro di oggi, che si preannuncia quanto meno teso, tra il Pd e l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci: «Chiederemo conto a Tabacci di queste misure, gli chiederemo di farci vedere i conti e di spiegarci perchè con un po’ più di calma non si è pensato prima di tagliare gli sprechi». Allo studio di Monguzzi e dei compagni di partito, appunto, la lista degli stipendi di dirigenti e manager e delle consulenze delle partecipata: «Stiamo passando in rassegna i dati e presto li renderemo pubblici».
Così non è piaciuta nemmeno al rigoroso Basilio Rizzo, presidente del consiglio comuale, la mancata promessa dei mezzi gratis lanciata durante la campagna: «La mossa non mi è piaciuta. Non penso che alzando l’età da 65 a 70 si ripiani il bilancio del Comune. Detto ciò il fatto di mettere un tetto al reddito per la gratuità, mi sembra giusto, risponde a un criterio di equità sociale».
«Mi auguro che insieme all’aumento del biglietto, che è una bella botta, ci siano una serie di misure a compensazione e tutela delle fasce più deboli della popolazione», l’auspicio di Patrizia Quartieri, capogruppo di Sel in Comune che polemizza con l’«estromissione» del consiglio da una decisione del genere: «Noi come consiglieri non abbiamo nessun potere di fare mozioni o ordini del giorno, dal momento che l’adeguamento delle tariffa passa solo dalla giunta».
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