Il monito Formigoni: «Non roviniamo la nostra immagine nel mondo»

Non è facile sfuggire ai problemi dell'Expo. Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, è in Ontario anche per prendere contatti e stringere accordi per il 2015, ma gli scontri su quale sia la sede migliore per ospitare la società di gestione lo rincorrono sulle prime pagine dei giornali italiani fino a Toronto e a Ottawa. «Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua - commenta -. Vediamo di non disperderci in polemiche e di usare un po’ di razionalità. Problemi del genere ce ne saranno migliaia, se ogni volta si reagisce così...» osserva Formigoni, non nuovo al ruolo di mediatore, che si è ritagliato in mesi di scontri continui su nomi e incarichi per organizzare l'evento.
L'immagine dell'Expo nel mondo è importante e, con questa nuova ondata di polemiche e con le battaglie sulla sede, è stata nuovamente colpita, anche agli occhi di chi segue le vicende dall’estero. Alle otto e mezzo di ieri mattina gli ispettori del Bie hanno chiamato preoccupati dal nuovo stop ai lavori. In un momento in cui invece bisognerebbe rafforzare la capacità di attrattiva della manifestazione. «Arrivano notizie malinconiche da Shanghai - ricorda Formigoni -. Ci sono Paesi che smentiscono e annullano la propria partecipazione, altri che riducono la metratura».
Ora bisogna evitare che Milano 2015 faccia la stessa fine e che al contrario possa essere «l'Expo del mondo nuovo». Tra gli obiettivi della missione canadese di Formigoni c'è anche questo. È la prima volta della Lombardia in Canada e il gemellaggio con la Lombardia qui è argomento che suscita curiosità e attenzione.

Il ministro del Commercio estero dell'Ontario, Sandra Pupatello, ne ha discusso a colazione con Formigoni e per questa mattina a Toronto è stato organizzato un convegno in cui la causa dell'Expo sarà illustrata agli imprenditori locali. Ripete Formigoni alla vigilia: «È meglio che fatti del genere non si ripetano».

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