Il monito del Papa è un messaggio all’Italia

Mentre i leader della Ue festeggiano a Berlino i cinquant’anni della costituzione europea il Papa, memore dello sgarbo della mancata menzione delle radici cristiane, pone un granello di sabbia nel meccanismo di una commemorazione che avrebbe voluto essere trionfale. E non è risultato troppo difficile farlo dal momento che sono state sufficienti poche parole. Queste: «L’Europa rischia di congedarsi dalla Storia...». Poche parole che pesano come un macigno e che indicano in modo inequivocabile la malattia di cui soffre l’Europa. Questa malattia si chiama crisi della famiglia e vede l’Italia che «vanta» il primato negativo delle nascite, al primo posto nella graduatoria dei Paesi che assistono impotenti al crollo demografico.

Se poi qualcuno pensa di barattare i figli italiani non nati con i figli di immigrati delle più vari etnie, ecco che le parole del Papa assumono un significato che va oltre a un generico monito di diventare la lucida profezia di un futuro molto cupo, all’interno del quale i nostri valori saranno sostituiti e travolti dai valori portati da altre civiltà.

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