Come la fama che saccresce passando di bocca in bocca, così la vicenda amministrativa dellUmberto I ha subìto la stessa sorte fino a varcare i monti del Trentino e interessare il consiglio della provincia autonoma. Uno dei temi di cui si dovrà interessare nei prossimi giorni il presidente del consiglio del capoluogo del Nord-Est, Dario Pallaoro, sarà quello di approfondire ruolo e competenze del general manager del Policlinico romano Ubaldo Montaguti.
E il motivo che muove lapprofondimento è presto detto: Montaguti, come si apprende da uninterrogazione presentata al consiglio provinciale di Trento da Enzo Erminio Boso della Lega Nord, ricopre addirittura dal 1994 il ruolo di direttore sanitario del presidio Alto Garda Ledro con sede ad Arco. Al contempo, però, lo stesso direttore è pure in aspettativa proprio da quella data, ossia da 12 anni, e lo sarà pure fino al 2010, come spiegano dallufficio stampa dellAzienda provinciale di servizi sanitari. Laspettativa è stata infatti lunica formula legittima per consentire al manager di ricoprire prima il ruolo di direttore sanitario dellAsl di Cesena, poi svolgere mansioni dirigenziali nellassessorato alla Sanità dellEmilia Romagna, essere nominato successivamente direttore sanitario allospedale SantAnna di Ferrara e, nel 1999, guadagnarsi il contratto di direttore generale della medesima azienda. Mentre dal primo agosto del 2005 - ormai è storia - è stato nominato direttore generale allUmberto I. Già, e sono proprio le alterne vicende del nosocomio a interessare, guarda caso, il consigliere trentino Boso che, nella sua interpellanza, ha voluto esprimere il forte timore che il manager «avesse facoltà di ritornare in pianta organica della sanità trentina». Il perché di tanto timore? A sentire Boso, visto il battage mediatico sullospedale romano dove «Montaguti sarebbe al centro delle polemiche per lautentico sfascio strutturale e organizzativo in cui giace il nosocomio, ci potrebbe essere il rischio che ministro della Salute e assessore alla Sanità possano dargli, come sembra, il benservito». E se questo accadesse «Montaguti potrebbe tornare al suo antico incarico, adesso ricoperto da Luca Fabbri». Ma sempre per gli stessi motivi, secondo il leghista, richiederebbe approfondimento sapere «se quanto conseguito nella gestione dellUmberto I non sia sufficiente a rendere inidoneo il suddetto dirigente a ricoprire nuovi incarichi». Chissà come andrà a finire la vicenda. Fatto sta che quella romana si potrebbe oltremodo ingarbugliare per il general manager. Infatti, se è vero che curiosità muove curiosità, allora sarebbe lecito se qualche consigliere damministrazione della Sapienza si stesse interessando alla legittimità degli incarichi ricoperti da Montaguti.
«Radio ateneo» ci fa sapere che, alla prossima convocazione, verrà messa agli atti la richiesta formale sulla compatibilità del ruolo di Montaguti come docente della Med I Care per un corso in Educazione continua in medicina promosso dallAccademia italiana di medicina.
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