Montaldo e la paralisi del consiglio

E non è mica la prima volta che accade. Pare proprio di no, e pare che le assenze dell’assessore alla Salute e alla Sicurezza della Regione Liguria, Claudio Montaldo ormai siano poco tollerate. Specialmente quando si blocca un consiglio intero, o quasi, per lui. Quando ci sono undici interrogazioni su diciotto che riguardano a vario titolo i suoi settori, quindi sanità e sicurezza, e lui non è lì a rispondere. La polemica inizia poco dopo l’avvio ufficiale della seduta del consiglio.
Il presidente Monteleone invita il consigliere del Pdl, Matteo Rosso ad esporre la sua interrogazione sulla sanità e il pidiellino chiede lumi sull’assenza dell’assessore. «È malato», risponde Monteleone.
Nulla da dire, per carità, se si tratta di salute appunto, la questione non si tocca. Ma tant’è che basta un riferimento di Rosso alle ripetute assenze di Montaldo, a convincere Monteleone dopo qualche minuti a interrompere la seduta, richiamando tutti i capigruppo in sala riunione. Venti minuti di consesso, nel quale, dicono le malelingue, si sia fatto presente proprio come le assenze di Montaldo ormai stiano diventando un po’ troppo frequenti. Una volta c’è il taglio del nastro di qualche nuova struttura ospedaliera, un’altra un impegno improrogabile, un’altra ancora un’influenza. Suggeriscono i bene informati che ieri in consiglio, senza il presidente della Regione, Claudio Burlando che gli avrebbe fatto da spalla, forse sarebbe stato messo in difficoltà proprio dalla sua maggioranza sulla sanità.

Ma le sedute non sono ancora terminate, la pausa estiva è di là da venire, e il problema si sa, si ripresenterà la prossima settimana. Puntuale come un orologio. Ma, forse l’assessore ha scelto di far suo, il detto di Winston Churchill: «Un problema rimandato è un problema mezzo risolto».

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