Montaldo a processo per la morte di un rumeno

Piero Pizzillo

Alle 15 di ieri il giudice Lucia Vignale ha rinviato a giudizio con l’imputazione di omicidio colposo e incendio colposo l’assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo, politico e amministratore di lungo corso, uomo di spicco dei Ds. L’accusa riguarda la morte di un nomade rumeno di 14 anni, Sau Brusli, avvenuta il 14 marzo del 2003 in un incendio che aveva distrutto il campo nomadi di via argine Polcevera, nel periodo in cui l’esponente diessino era assessore comunale ai Servizi sociali nonché vicesindaco. Il gup, accogliendo integralmente l’istanza di rinvio a giudizio dei sostituti procuratori Biagio Mazzeo e Giovanni Arena, ha mandato a processo anche la dirigente comunale Paola Spagnolli, responsabile alla Vivibilità e sicurezza. È stata invece archiviata la posizione di altri funzionari di Tursi e dell’Asl, inizialmente indagati.
Quella tragica sera il ragazzino stava dormendo in una roulotte quando venne avvolto dalle fiamme che si erano sviluppate a causa delle candele accese per illuminare sia le roulotte sia il campo (nei posti che occupavano gli extracomunitari cucinavano, dormivano, andando in strada per le necessità fisiologiche). La madre del piccolo era riuscita ad allontanarsi, il padre era stato salvato dai vigili del fuoco che con un ambulanza lo avevano trasportato in ospedale con ustioni in tutto il corpo.
Montaldo (assistito dagli avvocati Marina Acconci e Cesare Fumagalli), interrogato durante l’inchiesta dai pm, aveva dichiarato, a sua difesa, che quel campo provvisorio era stata una scelta obbligata in quanto vi erano state varie proteste dei nomadi regolari che chiedevano alloggi, dopo la chiusura dell’area ex Mira Lanza.

L’amministratore si era detto fiducioso di poter chiarire ogni aspetto della dolorosa vicenda, respingendo ogni responsabilità, sia personale, sia del Comune, che ha agito sotto la pressione di un decreto della magistratura di sgombero dell’area privata, dove erano accampati i nomadi. Se ne riparlerà il 10 gennaio in tribunale.

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