da San Pietroburgo
Aldo Montano torna sul podio, questa volta è quello mondiale, ma tanto basta per credere nella resurrezione di un campione da spot e da pedana. Argento nella sciabola ai mondiali di San Pietroburgo, giusto ad un anno dai giochi olimpici dove dovrà difendere loro conquistato ad Atene. Nel frattempo è cambiato tanto, forse tutto nella sua vita: non cè più Chistian Bauer, il tecnico che lo ha spinto fin al podio dei Giochi, ed ora allena i cinesi. Le fidanzate sono entrate e uscite dalla sua vita come da un saloon: ora Aldo vorrebbe una famiglia con Antonella Mosetti. Difficile staccare il personaggio televisivo dallatleta: ritrovato lequilibrio, meno tv e più palestra, qualcosa si è mosso. Di nuovo sul podio come nel 2003, quando vinse il bronzo individuale. O quello con la squadra nel 2002 e 2005. Per il vero in bacheca cè anche un oro europeo nel 2005, ma la stella del campione cominciava a dare segnali di appannamento.
Stavolta Montano è stato battuto da Stanislav Pozdiniakov, il maestro, lasso della sciabola: luomo che ha vinto cinque ori mondiali e il titolo alle olimpiadi di Atlanta 96. Bastava il curriculum per capire che Montano avrebbe dovuto compiere unimpresona. Si è fermato allimpresa, ovvero alla finale raggiunta superando il baby russo Reshnetikov (15-14), lazzurro Occhiuzzi(15-10), lo spagnolo Pina, attuale campione europeo, spazzato via negli ottavi. Poi Montano si è infilato nel giro delle medaglie, battendo lucraino Lukashenko, campione del mondo 2003 a LAvana. Dopo essersi trovato sotto per 5 stoccate a zero, lazzurro ha ingranato la marcia in più con un parziale di 11-1. Infine eccolo alla soglia della finale davanti al tedesco Limbach, battuto 15-11. Contro lasso degli assi Montano si è difeso, è andato in svantaggio 14-7, ha piazzato quattro stoccate prima di cedere 15-11.
Stavolta non cera la torcida livornese che ha accompagnato Aldo in tutto il mondo.
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