Monte Ciocci: rischio di frane e paura tra i residenti. Gli appelli al municipio

Filisio-Carpenella (Pd):«Il Comune informi subito sugli interventi. C'è poco tempo per mettere in sicurezza tutta la zona».

Il destino di Monte Ciocci, splendore naturalistico a valle Aurelia, sembra davvero segnato. Gli anni di glorioso abbandono (documentati dal celebre film di Ettore Scola «Brutti, sporchi e cattivi», hanno un sapore paradisiaco se confrontati con questi. Gli annunci dei lavori di recupero del parco (in realtà mai cominciati) sono passati in secondo piano dopo i ripetuti appelli al municipio sul rischio che crolli la collina. Il rischio di una nuova Messina è mitigato, per ora, dal novembre meno piovoso della storia nella capitale. Per ora.

In una nota Alberto Filisio ed Enzo Carpenella, rispettivamente presidente della Commissione provinciale Ambiente e consigliere provinciale del Pd, lanciano l'allarme. «Mentre la Provincia di Roma, in tema di monitoraggio dello stato idrogeologico, sta lavorando ad una ricognizione e a una programmazione degli interventi - dichiarano - il Comune continua ad essere completamente assente, non attivando, tra l'altro, gli investimenti di fondi già stanziati per risolvere le criticità nel proprio territorio. Ne è riprova la vicenda della collina del monte Ciocci, che a partire dallo scorso novembre, è in uno stato di profondo degrado e potrebbe addirittura franare, presentando un grave rischio per l'incolumità degli abitanti della zona e per insediamenti tra i quali una palazzina abitata da personale militare e un istituto tecnico agrario».

«Senza allarmismi - aggiungono i consiglieri - ma dopo i recenti avvenimenti di Messina e di Ischia e poiché esiste già uno studio di fattibilità con risorse

quantificate in 1,6 milioni di euro, chiediamo che il Comune di Roma, oltre ad annunciare che l'intervento è una priorità, informi sui tempi e agisca in maniera repentina per la messa in sicurezza dell'area».

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