«Vogliamo vincerlo per loro», il pensiero di Vincenzo Montella, alla vigilia del primo derby in serie A dal 1995, va al pubblico della Sampdoria, alla gradinata Sud, a chi in questi mesi lo ha fatto sentire dinuovo a casa, e ancora una volta un campione. «È impossibile non pensare ai nostri tifosi preparando questa gara - racconta l'aeroplanino -. La loro passione è la voglia che hanno di vincerlo: è tutto uno stimolo che va ad arricchire la nostra carica».
È pronto a prendersi le sue responsabilità, a caricarsi sulle spalle questa squadra che esce fisicamente malconcia da ogni avversario che incontra. Uomini sempre più contati per Walter Mazzarri, ma c'è la convinzione che, nonostante le assenze, questa Sampdoria possa farcela, «perché il Genoa potrebbe arrivarci anche scarico a questo appuntamento e potrebbe essere il nostro vantaggio» e la voglia di mettere una porta sopra alla sfortuna di queste settimane e alla mancata vittoria in Uefa fungerà da ulteriore stimolo. Proprio a giovedì sera, volge lo sguardo Montella, ad una Samp a cui è mancata anche tranquillità ma che, da quando è entrato lui, ha cambiato registro. È riuscito a ridare smalto all'azione offensiva e galvanizzare i compagni spaesati dopo l'1-2 dei danesi, «è successo perché ero più fresco degli altri - si sminuisce -, non ho fatto niente di trascendentale e la squadra ha reagito con cattiveria proprio nel momento in cui sono entrato in campo. Nonostante questo 2-2 le possibilità di passare il turno ci sono tutte».
Dal 2-2 della gara con l'Aalborg, ad un altro 2-2, quello che lo vide protagonista in Sampdoria-Genoa di coppa Italia nel 1996, in cui segnò le due reti blucerchiate e si fece anche parare un rigore da Gianluca Berti. Ricordi lontani che Montella ha ancora impressi nella mente: «A quella partita arrivai arrabbiato, avevo avuto problemi con Spinelli, allora presidente del Genoa. Da pochi mesi ero traghettato da una sponda all'altra della città e lui mi rinfacciava... non mi ricordo neanche più che cosa - continua -. Questa volta sarà diverso, sono molto più tranquillo».
Ma quel passaggio di sponda dal Genoa alla Sampdoria non è stato mai digerito dai tifosi rossoblu e a Montella, più che ad ogni altro giocatore doriano, sarà riservato un trattamento a base di fischi: «Ho la coscienza pulita - spiega -. Fui chiamato in serie A da una Sampdoria di grandi campioni: era un'occasione troppo importante per lasciarsela scappare. Ma i tifosi blucerchiati non si preoccupino, i fischi solitamente mi caricano». A Montella, esperto in gol nelle stracittadine (in un derby del campionato 2001/02 tra Roma e Lazio segnò ben 4 reti ai biancocelesti) i tifosi della Sampdoria chiedono quello che sa fare meglio, buttare la palla nel sacco: «Ma non mi interessa se a segnare sia io o un altro, mi interessa che alla fine la Samp abbia fatto un gol più del Genoa».
Questa mattina a Bogliasco la rifinitura sarà accompagnata dall'invasione dei tifosi sampdoriani che raggiungeranno in massa il «Mugnaini».
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