Monteverde: il crimine si combatte a piedi

Ladri e rapinatori della capitale si daranno da fare. A Monteverde, uno dei quartieri residenziali più belli della città, avranno buone possibilità di mettere a segno furti e scippi senza essere presi. Il parco auto del commissariato, infatti, conta solamente tre macchine e tutte sono in attesa di «ricovero in officina» ma mancano i soldi per le riparazioni. Quindi i poliziotti possono operare e muoversi solo a piedi.
La denuncia arriva dal sindacato Consap al termine di un’affollata assemblea, che si è tenuta nella sede di via Cavallotti. «A poche ore dalla firma del protocollo d’intesa fra il ministero dell’Interno e le amministrazioni comunali, che punta ad estendere l’utilizzo del poliziotto di quartiere anche alle aree periferiche di Roma e Milano - spiegano i sindacalisti - spuntano situazioni in cui la pattuglia “a piedi” viene impiegata per necessità. A Monteverde, ad esempio, gli agenti sono costretti a fare il servizio di repressione e prevenzione senza auto». «La nuova fornitura di Alfa 159 con i colori d’istituto, infatti, - prosegue la segreteria provinciale della Consap - non ha riguardato questo commissariato. Le auto in dotazione sono tutte in attesa di entrare in officina, ma gli interventi non verranno effettuati per mancanza di fondi per la manutenzione». Così, delle tre auto a disposizione, una è incidentata, l’altra in attesa di sostituzione e la terza, una Fiat Punto, addirittura da rottamare».
«In questo caso - incalza il sindacato - il poliziotto di quartiere non è una risorsa ma un ripiego: una “gazzella” che viaggia a passo d’uomo».
Ma questo problema non sembra essere stato preso in seria considerazione dal ministero dell’Interno. Già nel febbraio scorso, infatti, il senatore di Alleanza nazionale Domenico Gramazio aveva presentato un’interrogazione sulla drastica riduzione delle volanti di pattuglia durante la notte in città. Negli ultimi due anni, infatti, le «pantere» di via Guido Reni in servizio sulle strade della capitale, erano passate da trenta ad appena una decina. Come se non bastasse, con l’anno nuovo la questura centrale aveva deciso di tagliare di netto il turno serale e notturno, ovvero dalle 19 alle 24 e dalle 24 alle 7 delle volanti di sette commissariati.
«Chiedo - aveva scritto l’esponente di An - di conoscere con quale criterio sono state dichiarate zone tranquille quelle menzionate nella presente interrogazione e quali sono i motivi per i quali si riduce la presenza delle auto della polizia di Stato non facendo quindi più uscire le pattuglie dopo le 19 nei quartieri Aurelio, Monteverde, Fidene-Montesacro, Casilino Nuovo, San Paolo, San Basilio e Primavalle».
Ennesimo regalo, questo, per balordi e malviventi che spadroneggiano in città. Secondo i dati dell’osservatorio Codici, infatti, la Regione Lazio è quarta per numero di rapine e seconda per i furti di auto, addirittura 33.191 nel 2005. Situazione resa ancor più pesante dai quasi mille detenuti che proprio a Roma hanno beneficiato dell’indulto.

«Gli orari più a rischio - sottolinea Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici - sono proprio quelli notturni, con il 43 per cento dei casi di criminalità, e con episodi di delinquenza in aumento anche nelle zone più tranquille».

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