Montezemolo: «Resto in sella altri vent’anni»

nostro inviato a Ginevra

Pomigliano e Mirafiori sono un modello, non solo per la Fiat ma per tutta l’industria italiana. Sergio Marchionne, dal Salone di Ginevra, manda un segnale chiaro e taglia corto alla richiesta di un commento sulla bocciatura, da parte di S&P, della scissione del gruppo seguita dall’abbassamento del rating sul debito a lungo termine. Chiara l’intenzione dell’ad della Fiat di dare poco peso alla pagella, «visto che - ha aggiunto - non vedo impatti da questo giudizio sulla capacità di finanziarsi del gruppo». Vendere auto, dunque, è la priorità del Lingotto. Per questo, tenendo conto di un mercato sempre pesante (in febbraio le immatricolazioni di vetture in Italia hanno registrato un rosso del 20,5%, con il gruppo di Torino sceso nelle vendite del 27,1% e come quota al 28,4% dal 31% dello scorso anno), Marchionne confida che da aprile siano in qualche modo ristabiliti gli equilibri. Il confronto con l’aprile 2010, infatti, non sarà più influenzato dalla spinta degli incentivi di un anno fa, quindi il dato risulterà più veritiero. Il 2011, comunque, nelle aspettative di Marchionne, «andrà peggio rispetto alla nostra stima di un calo del 5%» . Ciò non toglie che l’obiettivo per fine 2011 di Marchionne è quello di vendere 4 milioni di unità, tra Fiat e Chrysler («E dovremmo farcela a raggiungere i 6 milioni nel 2014»). L’auspicio espresso dal top manager è che si allentino le tensioni sul prezzo del greggio.
Per vendere auto, sconti a parte, è però necessario avere una gamma aggiornata, mostrarla, e ricordare che altre novità sono in cantiere. Ci ha pensato Andrea Formica, a capo della task force preposta alle reti, a rinfrescare la memoria, presentando la new entry Fiat Freemont: «Entro il 2013 arriveranno sette nuovi prodotti Fiat. La nuova Panda sarà esposta a Francoforte e disponibile da gennaio». Chiarezza è arrivata anche sui progetti di espansione in Russia del Lingotto. Dopo lo stop dei negoziati con Sollers (stretta un’alleanza con Ford, i russi hanno concluso un accordo con i giapponesi di Mitsui), l’ad di Fiat ha confermato, senza fare nomi (ultimo a spuntare quello di Tagaz), trattative con vari soggetti, dando come tempo limite la fine di aprile. Ginevra vede debuttare, in questi giorni, il nuovo volto di Lancia, frutto dell’integrazione con Chrysler. Thema, Flavia e Grand Voyager derivano tutte da modelli Usa. Nessun mix, invece, per la nuova Ypsilon e la rinnovata Delta. Soddisfatti sia Marchionne che il presidente John Elkann, anche se il verdetto finale spetterà al pubblico. «Il problema Lancia è risolto - ha spiegato Marchionne -; abbiamo avuto la grandissima fortuna con Chrysler di trovare per Lancia una sorella maggiore in Europa».

Chrysler, tra l’altro, sta beneficiando del vento in poppa sul mercato Usa: febbraio, con il +13% delle vendite, è stato l’undicesimo mese di seguito positivo. Da sciogliere resta il nodo di dove produrre le novità annunciate, tra cui la Flavia. «Dipende da tante cose - ha detto l’ad - inclusa la capacità del nostro Paese di accettare la sfida di Fabbrica Italia».

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