Con un comunicato stampa di diciassette pagine pubblicato sul sito internet di Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Monti si dà trenta e lode. "Un anno dopo. Il governo, l'Italia, i cittadini... appunti di viaggio", si legge nel frontespizio del testo a cura dell'Ufficio stampa e del portavoce della Presidenza del Consiglio. Segue una schematica analisi economica (in inglese).
L'incipit del comunicato è fulminante: "In un anno l’Italia ha intrapreso profonde trasformazioni. Questo governo è nato sull’onda dell’emergenza, trovandosi di fronte ad un bivio drammatico: lasciare affondare il Paese o sforzarsi di uscire dalla palude. Tra questi due estremi il primo passo è stato compiuto ed è quello del risanamento che era condizione preliminare per ogni altro obiettivo e anche necessario a evitare che l’Italia, per la sua dimensione, non determinasse un cambiamento dello scenario europeo, e forse mondiale, degli avvenimenti economici e finanziari". Poi il governo incensa, senza mezze misure, il proprio operato: "Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall’esecutivo, non ci sarebbe più l'Eurozona. O sarebbe notevolmente ristretta come dimensione geografica, senza quello che l'Italia, con uno sforzo collettivo di cui non si ricordano molti precedenti nella storia repubblicana, è riuscita a compiere".
C'è anche una parziale ammissione di colpa: "Certamente sarebbe stato necessario fare di più, e forse alcuni errori sono stati commessi, ma l’impianto delle riforme necessario ad uscire dalla fase di emergenza è stato condiviso dalla “strana maggioranza” che ha appoggiato l’esecutivo". Molto di più si sarebbe dovuto fare in favore delle classi più disagiate del Paese - prosegue Palazzo Chigi - soprattutto per sostenere le famiglie che con il loro welfare sono il vero tessuto produttivo grazie al quale l’Italia non ha subito un contraccolpo negativo come, ad esempio, è successo negli Stati Uniti".
Ma il documento rivendica soprattutto un merito: "il governo ha cercato di mettere in sicurezza i propri conti pubblici, come richiesto dall’Europa e dalla Banca Centrale Europea, al fine di preservare non solo i diritti quesiti, ma anche quelli ancora da acquisire dalle generazioni future. Lo ha fatto con una riforma delle pensioni che viene indicata a livello internazionale come un modello da seguire e con quella del mercato del lavoro che ambisce a creare un contesto più inclusivo e dinamico, atto a superare le segmentazioni che tendono a escludere o marginalizzare i giovani".
Nel pomeriggio, parlando all'Università Bocconi di Milano per la presentazione di un libro, il capo del governo dice: "Da qui al 10 marzo continuerò la mia attività di presidente del Consiglio, salvo imprevisti". E aggiunge: "Abbiamo alcune scadenze cruciali piano europeo". Sul suo futuro "politico-istituzionale" non si sbilancia: "Nessuno mi domanda impegni oggi, e oggi non do nessun impegno".
Scontri davanti alla Bocconi
Poco più di cento manifestanti hanno protestato vicino all’università Bocconi.
Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno caricato i manifestanti dopo che i giovani dei centri sociali avevano cercato di sfondare la linea di contenimento creata da militari e polizia. Sul cordone delle forze dell’ordine sono piovute verdure, uova, petardi e vernice e poi i giovani dei centri sociali hanno cercato di forzare i blocchi.
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