E' arrivato sorridente, Mario Monti, alla sua prima visita ufficiale da Benedetto XVI. Accolto dal prefetto della Casa pontificia, mons. James Harvey, il presidente del Consiglio ha salutato i Gentiluomini di Sua Santità prima di entrare nel Palazzo apostolico per poi essere ricevuto alle 11 dal Papa.
Fanno parte della delegazione italiana il ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, il responsabile delle Politiche comunitarie Enzo Moavero Milanesi,, il segretario generale Manlio Strano.
Benedetto XVI e Monti hanno preso posto nella biblioteca del Pontefice, dove è iniziato il colloquio privato. Il presidente del Consiglio ha stretto la mano al Papa, senza inchinarsi per baciare l’anello pontificio e senza inginocchiarsi. Come aveva già fatto nel primo informale incontro all'aeroporto di Ciampino il 16 novembre scorso quando andò a salutare il Pontefice in partenza per l'Africa, Monti ha solo fatto un leggero inchino del capo. I due sono apparsi entrambi sorridenti, in un clima di grande cordialità. "Grazie di questa opportunità", ha detto Monti al Pontefice.
"Avete cominciato bene ma in una situazione difficilissima, quasi insolubile". Sono queste le parole pronunciate dal Papa a proposito dell’azione di governo in relazione alla crisi economica.
Parole a cui Monti ha risposto: "È importante cercare fin dall’inizio di dare il segno di una certa determinazione". Prima di congedarsi, Monti ha regalato un suo libro al Pontefice, dal titolo: “Il governo dell’economia e della moneta. Contributi per un’Italia europea, 1970-1992″.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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