Monticchiello: ambientalisti contro Rutelli

Un’operazione «giuridicamente non fattibile». Così Francesco Rutelli ha definito la demolizione delle villette costruite a Monticchiello (Siena), giudicate un «ecomostro» da molti ambientalisti. Un’opinione, quella del vicepremier e ministro per i Beni culturali, che non va giù a molti ecologisti, riunitisi ieri nella cittadina senese per un convegno sulla tutela del territorio. «Dobbiamo cercare di percorrere tutte le strade possibili per ridurne l’impatto» ha aggiunto Rutelli, assicurando l’impegno del suo dicastero. Ha però spiegato che «sono cose facili a dirsi, ma più difficili a farsi». In disaccordo Carlo Ripa di Meana, presidente di Italia nostra: «Non vogliamo che si chiuda il caso Monticchiello», perché cedere oggi potrebbe voler dire, domani, minare «l’intera impostazione urbanistica italiana».

Non sarebbe adeguata, quindi, la strategia del ministero: «Ho disposto una verifica molto severa - ha spiegato Rutelli - sulla corrispondenza fra le autorizzazioni e la realizzazione». Più sfumata, invece, la posizione del presidente di Legambiente Roberto Della Seta: «Se si verificasse che tutta la procedura è regolare, la demolizione sarebbe obiettivamente complicata».

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