Moodys aggiusta il tiro, dopo lallarme che ieri ha fatto crollare le Borse, e riabilita lItalia, già «vaccinata» contro il debito pubblico, abituata comè da anni a tenerlo sotto controllo anche in un contesto di crescita bassa come quello attuale, quindi avvantaggiata rispetto ad altri Paesi, leggi Irlanda, obbligati a correzioni «brutali». Nel suo rapporto, Alexander Kockerbeck, analista del debito sovrano del nostro Paese, sottolinea che la situazione italiana è «relativamente stabile, considerate le sfide in corso» e conferma quindi un outlook stabile sul rating AA2. Tanto più che in Italia cè «spazio di manovra per risparmiare e aumentare lefficienza», anche grazie al federalismo fiscale. E anche il sistema bancario è apparso «meno esposto» durante la crisi finanziaria globale.
È evidente, anche se non apertamente ammesso, lo sforzo di spegnere le polemiche divampate a seguito delluscita del report dellaltro giorno, in cui lItalia veniva citata tra i Paesi potenzialmente a rischio contagio per la «febbre greca», rendendo necessaria la discesa in campo di Bankitalia, a difesa della solidità del nostro sistema bancario.
E allinevitabile domanda su come lagenzia di rating risponda al premier Silvio Berlusconi, che lha definita poco credibile, la risposta di Moodys è un capolavoro di diplomazia: «Dobbiamo fare analisi anche nei momenti di tensione come questo, ma cerchiamo di prevenire i malintesi, perciò oggi abbiamo mostrato come lItalia si differenzi in modo positivo dagli altri Paesi, pur avendo delle vulnerabilità che però conosciamo da molti anni».
Una diga di parole, che però non è riuscita ad arginare londata di ribassi: Piazza Affari ha archiviato unaltra seduta da incubo, rinnovando i minimi dal luglio 2009. Una giornata nervosa e altalenante fin dal mattino: ma il peggio doveva ancora arrivare. Poco dopo le 15.30, è occorso un blocco degli indici ufficialmente per «problemi tecnici di trasmissione dati». Più di unora dopo la Borsa è ripartita e, nel giro di qualche minuto, si è avvitata fino a perdere il 5%. Poi le vendite sono andate via via diminuendo, tanto da contenere la perdita in chiusura al 3,27% per lindice Ftse Mib, mentre lAllShare ha ceduto il 3,16%.
Non è andata meglio sulle altre piazze europee: a Francoforte lindice guida Dax ha perso il 3,27%, a Parigi tonfo del 4,60% per il Cac 40, a Madrid lIbex-35 ha segnato -3,28%. Solo la Borsa di Londra ha contenuto le perdite, con lFtse 100 che ha chiuso a -2,62%. I listini europei in quattro sedute hanno così mandato in fumo quasi 440 miliardi di euro, di cui 183 solo ieri. E resta volatile la dinamica degli indici a Wall Street: a metà seduta il Dow Jones cedeva lo 0,73%, il Nasdaq l1,33% e lo Standard & Poors 500 lo 0,8 per cento.
Il nervosismo degli ultimi giorni è stato tale da spingere le autorità di mercato europee, riunite nel Committee of European Securities Regulators, a cercare una regia comune per rispondere alle turbolenze dei mercati e per coordinare eventuali azioni delle autorità nazionali anche in stretto contatto, tra gli altri, con la Sec americana.
In Italia, intanto, le polemiche non accennano a spegnersi: e questa volta sono i banchieri a «bocciare» Moodys. «È incomprensibile: dovrebbero stare più attenti a come usano le parole», afferma Divo Gronchi, consigliere delegato della Popolare di Vicenza.
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