MilanoIl crac della sua «creatura» - la LM management - gli è costato una condanna a 4 anni e 3 mesi di reclusione. Lepoca doro è solo un ricordo. Lele Mora - dopo aver trovato un accordo sul patteggiamento con la Procura di Milano -incassa la sentenza pronunciata ieri dal gup Elisabetta Meyer. Ma aspetta unaltra decisione. Resterà in carcere, lagente dei vip?
Per conoscere il prossimo futuro di Mora bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Di sicuro, i pubblici ministeri Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci hanno dato parere contrario alla scarcerazione, confermando al giudice che sussistono le esigenze cautelari. Ma per i legali di Mora, gli avvocati Luca Giuliante e Nicola Avanzi, i cinque mesi già trascorsi dietro le sbarre sono più che sufficienti. Anche perché Mora non sta bene. «È dimagrito più di 30 chili», spiegano i difensori. Durante una visita in carcere, poco tempo fa, lavevano trovato depresso e confuso. Nei mesi scorsi, Mora ha avuto due malori in cella. Quanto basta, per Giuliante e Avanzi, perché vengano concessi almeno gli arresti domiciliari. Eppure, i pm insistono. Mora deve rimanere in carcere, almeno fino a quando non saranno trovati i (presunti) fondi distratti dalla LM management, sprofondata in un buco di bilancio di 8 milioni e mezzo di euro, e dichiarata fallita dal Tribunale nel giugno dello scorso anno. Per la Procura, parte di quei soldi sarebbe stata trasferita in Svizzera, mentre secondo i giudici del Riesame - che il 9 settembre scorso avevano confermato il carcere per limpresario - Mora potrebbe fuggire avvalendosi anche della sua «rete di relazioni».
Chiuso il capito Mora, resta aperto il filone di indagine che riguarda Emilio Fede, sotto inchiesta per concorso in bancarotta. Lagente dei vip, infatti, aveva riferito ai magistrati di aver ottenuto un prestito da oltre 2,8 milioni di euro dal premier Silvio Berlusconi, attraverso il manager Giuseppe Spinelli. Ancora, una parte di quei soldi (circa 1,2 milioni di euro), sarebbero stati trattenuti come «intermediazione» da Fede. Insomma, una cospicua cresta. Sempre negata, però, dal direttore del Tg4.
Mora, però, è ancora indagato anche per il crac della Diana Immobiliare (società della figlia, anche lei indagata) e per il suo fallimento come imprenditore individuale. Ma a questo punto, lattesa è tutta per la decisione del giudice Meyer. Tornerà a casa, lex re della tv trash?
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