Suvvia, un campanellino fastidioso lo avranno sentito tutti. Non fosse bastato veder la faccia di Mourinho durante la partita. Qualcosa non va, magari quisquilie. Ma basta un granellino nellingranaggio per mandare in tilt un robot. Figuriamoci lInter. Il problema non è il suo giocare in Italia (lei si ferma e gli altri si limitano allinchino), ma lEuropa, vedi alla voce Chelsea con tutto quanto ne consegue. È da due mesi che lInter sente quel fremito sottopelle che soltanto fra una settimana passerà e lascerà posto ad esaltazione o depressione. Nel primo caso il pericolo (per lInter) sarà assoluto. Nel secondo sarà il segnale che metterà in ginocchio gli avversari di campionato.
Moratti sa bene tutto questo. Ne ha già viste e provate troppe. Non a caso ieri ha messo a fuoco la situazione, ad evitare che qualcuno la prenda comoda. In società pensano che latteggiamento alla camomilla della squadra, contro il Genoa, abbia varie cause, non ultimo quel certo freddo ambientale, che non era quello del termometro. Magari sarà contata pure lassenza di Mourinho dalla panchina. Comunque la si guardi, è una sferzata denergia: per arbitri, avversari, giocatori suoi, pubblico e bon ton. Però Moratti ha fatto intender tutto con un ideale colpo di tosse. «Mi sembra che lInter non sia partita con il carattere giusto. La ripresa è stata migliore, ma un tempo non basta per vincere una partita». In altra epoca si sarebbe parlato di un presidente infuriato. Oggi basta Mourinho per le sceneggiate. E Moratti fa il contrappunto. Ma bacchetta su tutto. Il tecnico serviva in panca e non in tribuna? «Chiaro che la presenza conta. Il suo dinamismo si trasmette più facilmente da bordo campo». E chi vuol intender intenda. Fuga mancata? «I conti li faremo alla fine. Non credo sarebbe stato un grande allungo, ma sarebbero stati certamente punti in più».
LInter si rigira altri conti: 4 pari e due successi nelle ultime sei partite, tre pareggi senza segnare nonostante una straordinaria macchina da gol (e Moratti non dimentica Pinilla, il bomber del Grosseto made in Inter). Squadra stanca? Forse, raccontano pensando che 13 giocatori sono stati convocati dalle nazionali e 12 hanno giocato per un totale di 875 minuti, quasi 90 minuti a testa. Come fosse un mercoledì di coppa. Insomma trasferte, viaggi, partita e la stagione che avanza facendo accumulare stanchezza.
E chissà cosa daltro: vedi Balotelli e sembra sempre un caso. Rivedi Etoo in panchina e cominci a pensare sia un caso: ci sta andando un po troppo spesso, dopo il ritorno dalla coppa dAfrica e qualche commentino pepato di Mourinho. Laltra sera SuperMario ha cominciato a mostrare facce strane a fine primo tempo, sono seguiti momenti di assenteismo nella ripresa. Spiegazione pronta: un problema intestinale nellintervallo. Zanetti pronto a chiamare il cambio, se il problema fosse peggiorato. Invece sono peggiorate lInter e la sua partita, più dellintestino di Balotelli. Poteva starci unidea: troppo svogliato per credere in un futuro nerazzurro. Lo vorrebbero laltra sponda di Milano, Londra e Manchester. Si era parlato di allungamento del contratto. E Moratti ha rimesso in chiaro: «Balotelli ha già il suo contratto fino al 2013, non credo che qualcuno abbia parlato di questa possibilità». Ovvero: Balotelli, o chi per lui, la smetta.
Differente il problema Etoo. È partito per la coppa dAfrica con un problema al piede. Ne è tornato più stanco e con lo stesso problema. Mou lo ha bacchettato, ma sta cercando un recupero fisico. Per ora il suo rendimento non vale lacquisto. Etoo ha giocato contro il Chelsea, nella partita più importante di questo inizio danno, ci riproverà in Inghilterra. Due indizi non fanno una prova. Intanto Muntari ha chiesto scusa al team manager, dopo averlo affrontato con sgarbo al rientro negli spogliatoi. Chinar di capo necessario per la pax condicio. E per non fare suonare altri campanellini. LInter aveva sempre vinto, dopo le partite delle nazionali. Stavolta si è arenata.
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