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Moratti dà fiducia all’Inter «Mancini via? Tutte balle»

Oggi la Sampdoria. E il Brasile chiama di nuovo Adriano e J. Cesar. È polemica

nostro inviato

ad Appiano Gentile
Le voci su un possibile avvicendamento sulla panchina dell’Inter «sono tutte balle». Lo ribadisce il patron nerazzurro Massimo Moratti secondo cui «Mancini resta l’allenatore dell’Inter e questa fiducia vuol dire anche responsabilità perché bisogna far bene». Un intervento opportuno da parte di Moratti, visto che iniziavano a rincorrersi le voci su una possibile sostituzione dell’allenatore con l’ex tecnico del Lione Paul Le Guen o con Zdenek Zeman. Moratti ha stemperato la delusione per la sconfitta interna con la Roma: «Il tempo certamente aiuta. È stato un grosso dispiacere perché nel primo tempo la squadra ha avuto tutta la volontà del mondo di far bene, forse anche troppa, però mi è sembrato un po’ scriteriato il modo di affrontare l’avversario; e infatti la Roma ci ha messo in difficoltà».
Moratti assicura che con Mancini non c’è stato alcun confronto «perché appena finita la partita non si fanno quel genere di cose». I due si sono sentiti successivamente e Mancini ha recitato il «mea culpa», criticando però anche il comportamento della squadra «che ha giocato in maniera sbilanciata e, nel primo tempo, troppo lunga». Ora Mancini dovrà seguire dalla tribuna le prossime trasferte con le sue vecchie squadre Sampdoria e Lazio. E, ritrovata la fiducia di Moratti, Mancini trova anche la voglia di scherzare: «Mi sento rock, molto rock, sempre», salvo poi ripiombare nelle problematiche sorte dopo la sconfitta con la Roma. «Credo di avere la fiducia della società, nel bene e nel male», continua Mancini. «Stiamo facendo un buon lavoro, purtroppo abbiamo avuto delle cadute, l’ultima complice un primo tempo giocato in modo disgraziato, dove abbiamo dato alla Roma tutte le possibilità e facilitazioni per andare in gol. Rosetti? Non credo di aver detto una frase da due giornate di squalifica, gli ho detto solo di andare a riguardarsi il rigore che ci aveva dato e che riguardandolo si sarebbe vergognato. Credo che la frase non fosse offensiva e nemmeno minacciosa. L’arbitro ha scritto così sul referto, ma sul referto si possono scrivere tante cose...».
E Mancini oggi sfida il suo passato, contro quei doriani che nella passata stagione l’accolsero a Marassi in un modo che il tecnico ha poco gradito. «La Samp è una squadra diversa dalla Roma», continua il tecnico nerazzurro. «Contro la Juve ha giocato un’ottima partita e non meritava di perdere. I giocatori in campo sanno cosa devono fare, sono precisi e molto difficili da affrontare. L’Inter dovrà avere molta attenzione e concentrazione, perché dovremo assolutamente cercare di vincere». E mentre riesplode la polemica per la convocazione di Adriano e Julio Cesar che dovranno giocare con la Seleçao due amichevoli il 12 e 15 novembre contro Emirati Arabi e Kuwait, a Genova l’Inter si presenta con qualche problema di formazione.
Assenti gli squalificati Veron e Materazzi, con Pizarro in non perfette condizioni, potrebbe essere il turno di Mihajlovic, al centro della difesa, e di Cristiano Zanetti a centrocampo al fianco di Cambiasso, con Figo e Solari sulle fasce.

Adriano e Martins saranno le punte, con Recoba che accusa un dolore per una botta presa al ginocchio e lo scalpitante Cruz in panchina, pronto però ad entrare e a fare gol.

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