Aveva chiesto laiuto dei tifosi alla vigilia, Mancini, invitandoli a rientrare in anticipo dalle vacanze per dare una mano allInter e lappello è stato recepito perchè in 50.000 si sono dati appuntamento al Meazza. E anche Moratti è compiaciuto: «Abbiamo un grande pubblico. Era la prima partita e i nostri tifosi hanno cercato di sostenere la squadra, anche se non so se veramente fino in fondo credevano nella rimonta, ma ugualmente hanno incitato i giocatori perchè reagissero. E la squadra cè riuscita, lha fatto anche per merito del pubblico e credo che ci sia stata soddisfazione reciproca. Ho visto i giocatori molto contenti e questo andava al di là della vittoria; è la felicità di aver fatto qualcosa di difficile e di nuovo che compattava tutto il gruppo».
Giudizi sui singoli Moratti non vorrebbe darne, ma poi qualcosa gli scappa: «Ho visto bene tutti. Forse qualcuno si è un po emozionato perchè non è facile giocare a San Siro. Ibrahimovic? È molto divertente col suo modo di fare, può aiutare la squadra a livello di sicurezza e poi ha classe da vendere. Ho visto bene anche Adriano che si è mosso con intelligenza e con voglia di fare. Si è arrabbiato quando è uscito, ma chi non se la prenderebbe a dover uscire in una partita così importante? Però al termine della gara lho visto felice, rideva e scherzava come un matto. Mi ha anche fatto piacere che i nuovi si siano mossi bene e, alla fine, si siano già sentiti parte della società».
Già, la furia di Adriano e i suoi calci alla panchina non sono passati inosservati, anche perchè in questo primo round tra le punte interiste, il vincitore è Hernan Crespo che, entrato al 16 della ripresa, ha dato subito quello che Adriano si era guardato bene dal fare: il gol. «Non potevo che segnare», ha spiegato largentino dopo il match ma, a rivederlo, il suo gesto tecnico sembra tutto fuorchè semplice e, soprattutto ha ridato fiducia e speranza a una squadra fino a quel momento decisamente smarrita. «Quando ho visto Crespo che si scaldava, pensavo che avremmo giocato col tridente», laffermazione di Adriano, ed ecco spiegata larrabbiatura per lanticipata uscita. «Dobbiamo sentirci un po tutti titolari e sfruttare i minuti che ci vengono concessi. Se capiamo che cè spazio per tutti, la convivenza sarà spettacolare e piena di successi», conclude Crespo. E mentre Branca ha chiesto Semioli al Chievo (con il Figo visto sabato sera non sarebbe necessario, ma il portoghese ha pur sempre quasi 34 anni), Moratti conclude con un pensierino sulla Champions nerazzurra: «Non è un girone semplice, meglio avere il Lille e lAnderlecht. I grossi club mettono in condizione la squadra di essere psicologicamente più pronta alla gara.
Gian Piero Scevola
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.