Milano - "Dopo la fine del campionato vedremo cosa succede...". Ibrahimovic stende la Reggina, ma colpisce al cuore l'Inter e gli interisti. Il gigante svedese finché pesta l'erba e accarezza il pallone non ci pensa. Appena fuori, però, dietro al naso importante l'espressione è quella che è. Di uno che ha capito che forse per vincere il Pallone d'Oro deve vincere una Champions e l'Inter da 45 anni (dopo la doppietta '63-'64 e '64-'65) si ferma sempre prima dell'ultimo giro. Oppure di uno che ha intuito quand'è fondamentale per i nerazzurri e sa che con il suo agente Raiola può bussare ogni estate per aumentare quell'ingaggio (12 milioni di euro) che è già il più alto d'Europa.
Sfogo amaro Nonostante la doppietta alla Reggina e la vetta della classifica dei cannonieri raggiunta, a Zlatan Ibrahimovic non sembra esser passato il "mal di pancia" dovuto all’eliminazione dalla Champions League. "Mancano tante partite, voglio fare ancora altri gol e vedere dove finisco" spiega lo svedese, ma non scaccia le nubi sul suo futuro e anzi è protagonista di uno sgarbo a un giornalista di Sky ("il mal di pancia mi viene quando vedo te..."). "Dopo la fine del campionato vedremo cosa succede, per adesso sono impegnato a vincere questo campionato". Parole sibilline, come la risposta quando gli chiedono se stia o meno bene in nerazzurro. "Sono molto contento di essere all’Inter, però - ripete Ibrahimovic - per il prossimo anno vediamo. Cosa vuol dire? Beh, vediamo in tutti i sensi".
Mourinho rassicura A stemperare la tensione ci prova José Mourinho. Abilissimo parafulmine ma che, in questo caso, pare alla finestra come gli altri. "Le parole se le porta via il vento, a me interessa ciò che succede in campo e, dopo l’eliminazione, Zlatan non ha perso motivazioni e ambizioni" constata Mourinho, sicuro però che "un club sia sempre più importante di un giocatore o di un allenatore". "Convincerò Ibrahimovic a restare all’Inter" ribadisce il lunedì Mourinho, che riceve all’Università di Lisbona la laurea honoris causa nella stessa facoltà di Motricidade Humana, dove da studente aveva conseguito nel 1987 la laurea in educazione fisica.
Moratti non lo molla Massimo Moratti non si allarma: "Sono abituato, il suo procuratore si fa sentire con noi ogni anno", ma presto dovrà affrontare il caso. "Magari Ibrahimovic va da un’altra parte e poi la Champions la vinciamo noi dell’Inter..... nella vita qualche volta si cambia e poi ci si pente". Così Moratti torna sullìepisodio il giorno dopo: "Lui era solo arrabbiato come lo ero io dopo Manchester. La sua è solo ambizione. Non è così facile scegliere una squadra che sicuramente vincerà la Champions. In ogni caso la sua non è una questione economica, né di antipatia nei confronti della squadra".
Ma se Ibra decidesse di andar via, è stata la domanda, avrebbe un prezzo? 2Un prezzo lo hanno tutti, se decidesse di andar via lo avrebbe anche lui. Non esistono appuntamenti di fine stagione, con lui c’e stima reciproca, basta parlarsi per capirsi. Non vedo l'Inter senza di lui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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