Milano - Il nuovo Pgt di Milano, il Piano di governo del territorio varato dopo decenni di attesa, conterrebbe al suo interno una sorta di sanatoria per gli abusi edilizi: e a beneficiarne sarebbe tra gli altri il figlio di Letizia Moratti, che di quel piano regolatore è la prima firmataria. A sostenerlo è il numero in edicola dell’ Espresso, che riprende una notizia pubblicata sul Giornale nel luglio scorso: il racconto di come Gabriele Moratti, figlio di Gianmarco e Letizia, avesse trasformato uno stabile a uso artigianale in una abitazione lussuosa e supertecnologica, omettendo però di pagare una parte dei lavori e venendo per questo colpito da un decreto ingiuntivo del tribunale e subendo il sequestro di un quinto dello stipendio, di titoli e del conto corrente.
Mentre la vicenda giudiziaria si trascinava in tribunale, il caso del disinvolto cambio di destinazione dello stabile era stato ripreso anche in un libro, «Le case della libertà». Nel frattempo, il giovane Moratti chiedeva la modifica di utilizzo dello stabile, da «artigianale» a «commerciale », ottenendo - dopo una ispezione dei tecnici comunali- la ratifica da parte degli uffici competenti, nonostante la presenza di piscina e zona «disco ». E nel frattempo veniva approvato il Pgt: secondo un architetto intervistato dall’ Espresso , Enrico Dodi, «l’immobile di via Ajraghi 30 è stato inserito in uno degli “ambiti di rinnovamento urbano” in cui cadono tutti i vincoli di destinazione. E per gli abusi già commessi il Pgt è come un condono». Secondo i calcoli del settimanale, il cambio di destinazione dello stabile avrebbe portato a Moratti junior un vantaggio quantificabile in un milione di euro.
Ma la tesi di un piano regolatore ad personam viene contestata energicamente da Carlo Masseroli,assessore all’Urbanistica del capoluogo lombardo: «Il Piano non prevede preferenze per nessuno, dà regole che sono uguali per tutti e che prevedono che si possa cambiare destinazione d’uso pagando gli oneri di urbanizzazione adeguati e facendo le bonifiche del caso. Abbiamo reso più veloce questo percorso, perché nelle pastoie burocratiche si annida il malaffare. Ma non c’è nessuna retroattività: se una persona, chiunque sia, ha commesso dei reati nel passato, pagherà per i reati che ha commesso. Non ci sono condoni per nessuno e di nessun tipo».
Secondo quanto riferito dal Giornale nel luglio scorso, «tutte le porzioni immobiliari che compongono lo stabile risultano accatastate sotto la voce C3, ovvero “laboratori per arti e mestieri”.
Ma dai contratti per i lavori di ristrutturazione compaiono indicazioni esplicite che il laboratorio è stato trasformato in una residenza di superlusso: si parla di camere da letto padronali e degli ospiti, di giardino, di area party con poligono di tiro, piscina, palestra». Il giorno dopo il legale di Gabriele Moratti aveva fatto sapere che i lavori non erano ancora terminati e che «solo l’uso difforme dalla destinazione originaria genera l’abuso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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