La Moratti: «Con me sindaco 100mila nuovi posti di lavoro»

La candidata della Cdl: «Taglierò Ici e Tarsu. Per le famiglie milanesi risparmi fino a 2.464 euro »

Venghino signori, venghino nel magico mondo della tivù. Dove Letizia Moratti e Bruno Ferrante, i due candidati sindaco, siedono nelle poltroncine Mediaset di Cologno monzese, il bravo presentatore deve prendere e riprendere l’aereo per poter loro far le domande, il pubblico applaude da Roma a 600 chilometri di distanza (ma nello schermo è regolarmente alle spalle dei protagonisti) e i giornalisti seguono il tutto in uno studio a fianco. Ma guardandolo dentro un video. Embargati, cioè con il divieto di raccontare. Che è un po’ come chiedere all’orso Yoghi di non rubare il cestino dei turisti con la merenda. Il tutto ieri, mentre i destinatari, che siano elettori milanesi o italiani incuriositi dalla prima sfida del post Berlusconi premier, vedranno il risultato domani sera alle 21. Marchiato Italia 1 e sotto la voce Matrix.
Il pepe, come al solito, lo porta Enrico «mitraglia» Mentana, ma il fair play la fa da padrone. Finchè la Moratti decide che il round sta per finire e forse è meglio tentare il diretto. E allora solleva la tabella con le torte multicolori. «Grazie al mio programma - sorride a favore di telecamera - una famiglia a medio reddito potrà risparmiare 533 euro all’anno». E via con le fette: mano 328 euro per la riduzione dell’Ici, 105 euro dal risparmio energetico, 60 euro dalle tariffe Atm bloccate per almeno 5 anni e 40 euro di riduzione della tassa sui rifiuti. Ancora meglio dovrebbe andare per i nuclei a basso reddito, chi guadagna meno di 21.700 euro all’anno. Per loro gli euro risparmiati sarebbero addirittura 2.464. Meno 1.800 per il canone calmierato, bonus bebè di 215, bonus asilo di 200, risparmio energetico per 105, mezzi gratis agli anziani pari a 104 e riduzione della tassa dei rifiuti per 40. «Chi non ha idee dà i numeri. E la Moratti dà spesso i numeri», la replica sia in diretta che a registrazione finita dell’ex prefetto. Che finalmente si scalda un po’. E sicuramente Ferrante include nel pacchetto anche il gancio che l’avversaria gli rifila promettendo «centomila nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni». Pronta la replica stizzita, ma pronunciata con quel sorriso che moglie e staff continuano a ripetergli di elargire più generoso. «Queste - aggiunge - sono bufale da campagna elettorale». In risposta, a precisa domanda di Mentana, promette asili per i bambini.
Senza aspettarsi un altro colpo. Probabilmente basso. Forse arrivato sotto la cintura, lì dove di solito infila la cravatta. «Queste non sono promesse - replica la Moratti -, questi sono impegni che io prendo con i milanesi. Non come Ferrante che ha due programmi. Uno regolarmente presentato e un altro - e lo sbandiera con la sinistra - che ha consegnato solo a qualche giornalista amico». A bocce ferme arriva il comunicato di replica. «Nulla di nuovo - si legge -, un assemblaggio di cose già proposte, un fritto misto di sapore e stile berlusconiano ispirato alla finanza creativa. Come può Letizia Moratti ipotizzare risparmi sulle bollette di gas e luce quando le tariffe non sono di competenza del Comune? Per non parlare della bufala dei 100mila posti di lavoro o delle 45mila nuove abitazioni di edilizia popolare, quando in sette anni la giunta di centrodestra ne ha realizzate solo 500».
Mentana, da buon padrone di casa, non può certo fare il giudice. «Chi meglio? Tutti e due sono convinti di vincere. Guardandoli negli occhi ho visto due sguardi da sindaco di Milano.

Certo nessuno ha il colpo del ko davanti alla telecamera, ma credo che un buon amministratore si possa giudicare da altro». Si esce. Nello studio a fianco Mike Buongiorno registra l’eterno quiz. Questa volta sulla graticola ci sono un pugno di giornalisti. Il pubblico fa la fila per entrare. Venghino signori, venghino.

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