Cronaca locale

Moratti: «La Scala è strumento anti-crisi»

Prima ancora di leggere la lettera che gli orchestrali (ex) ribelli hanno anticipato di volerle inviare, Letizia Moratti spalanca le porte per le trattative. Lunedì sera i musicisti hanno accettato le offerte del teatro e ritirato tutti gli scioperi. Salva la Prima alla Scala del 7 dicembre. Ma, hanno fatto sapere «scriveremo a Letizia Moratti», presidente della Fondazione oltre che sindaco, «perchè nel prossimo cda si impegni a tenere conto delle situazioni irrisolte». In primis, gli aumenti ulteriori che gli orchestrali della Fials hanno chiesto e non ottenuto. «Sono assolutamente soddisfatta, quando si firma un accordo non può essere che così - ha ammesso ieri, da Parigi, il sindaco -. Credo che sarà utile anche lavorare per il prossimo accordo per rivalutare quanto non è stato recepito in questo accordo e per fare confronti internazionali». A parte la prima, ha ammesso la Moratti «per me la cosa più importante era la tutela di chi alla Scala ci lavora, e dò molta importanza anche alla parte artistica». Milano, ha aggiunto, «non sta soffrendo la crisi, ma è ovvio che tutti gli strumenti anti-crisi sono importanti. E la Scala è uno di questi».
Se la lista degli invitati alla prima di Sant’Ambrogio, sottolinea la Moratti, «resta per ora ancora confidenziale», anche in assenza del sindaco ieri a Palazzo Marino sono proseguiti i lavori per allestire il cortile che ospiterà la tradizionale cena di gala del Comune per il dopo Scala. Lunedì era arrivato dai consiglieri comunali un appello bipartisan ad annullare l’evento, per evitare gli sprechi in un periodo già difficile per le casse dell’amministrazione. Ma il dibattito, ha affermato ieri l’assessore ai Grandi eventi Giovanni Terzi, «è pura demagogia». Sottolinea che sono altri gli strumenti per combattere la crisi economica e abbattere i costi della politica. «Di fronte a problemi strutturali, è pura demagogia discutere se fare o meno la cena di gala - ha commentato Terzi, che comunque non potrà partecipare per altri impegni -. Milano sta dando altri segnali ben più importanti, attraverso la riduzione dei costi della politica e la decisione di non usare le auto blu per gli assessori».
Chiusa la vicenda Scala, restano ancora in agitazione invece i vigili, che proprio il 7 dicembre, dalle ore 11 alle 16 - quindi in concomitanza con gli Oh bej Oh bej e la consegna degli Ambrogini al teatro Dal Verme - hanno indetto un’assemblea. Da lunedì stanno distribuendo nei comandi di zona una lettera indirizzata «a tutti i cittadini milanesi», firmata dai sindacati autonomi Csa, Sulpm, Cobas e anche dalla Cgil.

Nel testo ricordano che la richiesta al sindaco di un tavolo per discutere del futuro dei ghisa non ha avuto ancora alcuna risposta, pertanto scusandosi con i cittadini fanno presente che non hanno a disposizione altri strumenti per farsi sentire che scioperare nella giornata più calda dell’anno.

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