Ministri e premier, spaventatissimi, erano corsi subito a Milano per rassicurarli. Promettendo uomini delle forze dell’ordine e soprattutto un «pacchetto sicurezza» fatto di nuove leggi in grado di stangare piccoli delinquenti e grandi criminali. È arrivato l’autunno e le promesse (anche queste come tante altre) si sono rivelate poco più che una presa in giro. Qualche agente e carabiniere in più è arrivato.
Ma a stento, assicurano i sindacalisti, hanno rimpiazzato quelli che da Milano hanno chiesto il trasferimento. E le nuove norme? «Il governo ha scelto di non decidere - replica secca la Moratti - e i problemi rimangono ai sindaci. A chi ha la responsabilità quotidiana di rispondere ai drammi personali dei più deboli: donne, anziani, bambini, chi subisce furti, rapine, violenze, chi vive il grave disagio delle case occupate abusivamente, chi soffre per la mancanza di sicurezza sulle strade o per i maltrattamenti, così come per l’illegalità che ferisce le nostre città».
Il quadro è semplicemente il ritratto realistico di una metropoli che non riesce più a reggere l’urto. Invasa da almeno 2mila rom solo nei primi sei mesi dell’anno. Che, sommati a quanti già c’erano, fanno raggiungere la poco rassicurante cifra di 10mila presenze senza fissa dimora, lavoro, identità. Per non parlare delle 5mila case popolari occupate da abusivi. Non tutti necessariamente delinquenti, ma certo organici, contigui o perlomeno ricattabili dalla criminalità. Locale e straniera perché ormai in città le mafie si sovrappongono. E un luogo chiave come il mercato ortofrutticolo è un imbarazzante spaccato della penetrazione dell’economia illegale. Problema noto da anni, ma che sembra insolubile. E questo solo per parlare della città. Perchè le strade dell’hinterland sono ormai a ogni ora del giorno e della notte un supermercato del sesso a cielo aperto e le ville il bersaglio preferito delle bande di spietati rapinatori. Anche se, come è successo alla famosa cantante Milva qualche giorno fa, si può essere immobilizzati e rapinati anche nella propria casa in pieno centro all’ora dell’aperitivo. Governo debole anche contro la droga.
«Non ha accolto - protesta il vicesindaco Riccardo De Corato - la richiesta del mantenimento della legge Fini-Giovanardi che distingue tra droghe pesanti e leggere, tra consumo personale e spaccio, prevedendo sanzioni sia amministrative che penali. Il centrosinistra insiste con il disegno di legge Ferrero che va esattamente nella direzione contraria, verso la depenalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti». «Inaccettabile – attacca la Moratti respingendo al mittente il plico che sarà presentato al consiglio dei ministri di venerdì -, l’allungamento dei tempi. Invece di un decreto legge adatto ad affrontare l’emergenza, si usa un disegno di legge dall’iter parlamentare incerto». Preda, come sarà, della sinistra estrema. Pronta a ricattare ancora Prodi. Non certo a difendere i cittadini dai delinquenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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