Sabrina Cottone
da Milano
È «riscossa» la parola più gettonata di questi tempi a Milano. Oggi e domani un milione di elettori torna al voto per scegliere tra Letizia Moratti e Bruno Ferrante, tra Casa delle libertà e Unione, ma anche tra Silvio Berlusconi (candidato al consiglio comunale) e Romano Prodi. Alle politiche del 9 aprile il centrodestra milanese ha vinto sul centrosinistra 52,5 a 47, cinque punti e mezzo di differenza che hanno reso agli elettori della Cdl ancora più amara da digerire la sconfitta nazionale sul filo dei venticinquemila voti contestati. E adesso è chiaro dalle dichiarazioni dei leader nazionali e dei candidati che la posta in gioco è il governo di Milano ma non solo: i numeri saranno estratti anche sulla ruota di Roma.
Con un clima del genere, la vigilia non poteva che essere tesa. «Ferrante veniva a baciarmi la pantofola ad Arcore, parlando come se fosse di centrodestra» le rivelazioni rilanciate venerdì sera durante la chiusura della campagna elettorale da Berlusconi, che ha accusato lex prefetto di essere «un trasformista di convenienza». Ferrante ha aspettato la giornata di silenzio di ieri per replicare. «Lho sempre incontrato nella mia veste istituzionale. Sono insinuazioni basse e volgari» ha detto, rompendo la tradizionale pausa di riflessione preelettorale. Parole che hanno scatenato reazioni indignate da Forza Italia. A intervenire, a nome del partito, la coordinatrice lombarda, Mariastella Gelmini: «A volte la memoria gioca brutti scherzi. Ferrante non ricorda o finge di non ricordare. Tutti sanno che lex prefetto ha strizzato locchio e qualcosa di più al centrodestra. Per fortuna la Cdl ha scelto la Moratti». E ancora: «Capisco il suo nervosismo: è quello di chi sa di perdere e cerca di recuperare terreno usando tutti i modi».
Le polemiche riaccese da Ferrante hanno irritato, e non poco, Letizia Moratti e i suoi collaboratori. Sotto accusa è finita anche la decisione dellex prefetto di andare a spasso per due mercati cittadini, lo struscio tipico di chi è in piena attività elettorale. «Ha passato la mattinata a cercare voti tra la gente che faceva la spesa» la stilettata arrivata dallo staff della Moratti. E un comunicato ha messo in dubbio la correttezza del suo comportamento: «Evidentemente Ferrante ignora i fondamentali della politica: qualcuno lo avvisi che la campagna elettorale è finita alla mezzanotte di venerdì». Il motivo, secondo i collaboratori della Moratti, è evidente: «Cerca di recuperare ai supplementari la partita che non ha saputo giocare».
Letizia Moratti si presenta alla sfida del voto da favorita. «Sono convinto che vincerà al primo turno» ha detto un ottimista Berlusconi. Ed è evidente che lobiettivo del centrosinistra è proprio quello di portare lex ministro al ballottaggio, nella speranza che l11 giugno e la chiusura delle scuole facciano trasferire al mare e in montagna molti elettori della Cdl.
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