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Morto John Sheardown, eroe timido della crisi degli ostaggi in Iran

Diplomatico canadese, aiutò la fuga di sei americani dall'Iran in rivolta, durante la crisi degli ostaggi del 1979

È morto in sordina, con l'umiltà che gli riconosceva chi lo conosceva bene. John Sheardown, diplomatico canadese che fu fondamentale nella risoluzione della crisi degli ostaggi in Iran, è deceduto ad Ottawa a 88 anni. Malato di Alzheimer, Sheardown è venuto meno l'ultima notte dell'anno.

Nell'Iran di fine anni settanta, che ribolliva per la rivoluzione in atto, il diplomatico canadese lavorava per la sua ambasciata a Teheran. Nella stessa città l'ambasciata statunitense veniva assaltata da una folla inferocita, che vedeva in Washington il "Grande Satana" e temeva un tentativo di colpo di stato, che togliesse il potere all'ayatollah.

Più di cinquanta americani furono presi in ostaggio. Soltanto sei riuscirono a sfuggire la cattura, protetti proprio da Sheardown e da Ken Taylor, ambasciatore canadese in Iran, che il Time definì più tardi "il cervello dell'operazione di salvataggio".

Nei giorni successivi alla presa dell'ambasciata, sei americani furono rimbalzati tra varie missioni diplomatiche, dopo un primo periodo trascorso nascondendosi nelle case vuote dei colleghi. Infine Robert Anders, uno dei sei, decise di contattare Sheardown, chiedendo protezione per sé e per i compagni. Gli americani si divisero poi tra casa sua e l'abitazione di Taylor.

Gli americani riuscirono a fuggire dal Paese grazie a un'operazione messa in piedi dalla Cia. Il 28 gennaio lasciarono un Iran incandescente, dopo che la stampa occidentale aveva iniziato a far trapelare dettagli sugli "ospiti" dell'ambasciata canadese. La fuga fu organizzata utilizzando falsi passaporti canadesi. I sei si finsero una troupe intenzionata a girare un film.

Conclusa positivamente l'estrazione degli ostaggi dall'Iran, John Sheardown fu premiato con l'Ordine del Canada, l'onorificenza massima riservata ai civili.

Recentemente un film con (e di) Ben Affleck, Argo, ha raccontato la vicenda dei sei americani. Nel lungometraggio non c'è però spazio per Sheardown, mentre un ruolo ce l'ha ambasciatore Taylor. Nonostante l'evidente richiamo a fatti realmente avvenuti, la storia dell'operazione "Canadian Caper" è stata romanzata per fini drammatici.

Non è dunque del tutto aderente alla verità storica.

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