Politica

Morto per un malore il produttore di Lucignolo

Sergio Semino aveva trascorso la sera con i colleghi. Il ricordo: «Era una persona positiva»

da Milano

Forse un infarto, che lo ha stroncato nel sonno, dopo una normalissima giornata di lavoro con la troupe e i giornalisti di «Lucignolo». È stato un collega della produzione a trovare il suo corpo, ieri mattina, in una stanza dell’hotel Valentino a Grottammare, sulla costa marchigiana vicino a San Benedetto del Tronto. Sergio Semino, 37 anni, brillante produttore Mediaset, da sei mesi padre per la seconda volta, seguiva le esterne del settimanale di «Studio Aperto» che in questi giorni sta registrando le puntate estive della serie «Lucignolo Bella Vita». Aveva passato la sera con i colleghi della troupe. Prima la diretta da uno chalet sulla spiaggia di Grottammare, località emergente del divertimento notturno, poi cena tutti insieme e il rientro in albergo. «Ha mangiato poco e bevuto ancora meno - ricorda un tecnico -. Non lo abbiamo sentito lamentarsi per qualche dolore o altri problemi. Niente lasciava pensare a questa tragedia». La mattina successiva i colleghi, non vedendolo scendere, hanno chiesto alla direzione dell’albergo di andare in camera. Quando sono entrati nella stanza numero 109, Semino era disteso sul letto, privo di vita.
Nella stanza dell’hotel non c’erano segni di violenza o tracce di farmaci. Tutto era in ordine. Gli elementi raccolti dai carabinieri confermerebbero l’ipotesi di un malore. E Mediaset, in un comunicato in cui esprime cordoglio ai familiari e «infinita tristezza per la notizia della scomparsa improvvisa di Sergio Semino, giovane e bravo produttore», spiega che «da notizie immediatamente raccolte presso i carabinieri e il personale sanitario entrati nella stanza d’albergo di Sergio, a un primo esame il decesso è avvenuto per cause naturali, probabilmente un attacco cardiaco». Il sostituto procuratore di Fermo ha disposto per oggi l’autopsia e la perizia tossicologica.
Semino era molto conosciuto e stimato dentro Mediaset. Oltre a «Lucignolo», ha curato la produzione di «Verissimo» e dell’«Antipatico» di Maurizio Belpietro. Semino lascia la moglie e due figli piccoli, una bambina di cinque anni e un bimbo di appena sei mesi. Tutti i colleghi lo ricordano come «una persona sempre tranquilla e positiva, oltre che instancabile, un vero punto di riferimento». Il Comitato di Redazione di «Studio Aperto» esprime, in una nota, a nome della redazione tutta, «il più profondo cordoglio per la morte del collega Sergio Semino». Sergio, scrive il cdr, «era un punto di riferimento prezioso per tutti coloro che lavorano nella testata.

In questo momento di dolore vogliamo ricordare la sua inappuntabile qualità professionale, ma soprattutto la grande carica umana che ha reso Sergio uno dei colleghi più amati ed apprezzati all’interno di Mediaset».

Commenti