da Mosca
Allindomani della riunione del Consiglio di sicurezza dellOnu, che ha congelato i sogni di indipendenza degli albanesi della provincia serba del Kosovo, la Russia - potenza protettrice di Belgrado - torna a difendere lo status quo dellintangibilità delle frontiere. La Nato e lUnione Europea, in gran parte schierate su posizioni contrarie alla Serbia, non hanno nessuna competenza giuridica per determinare il futuro del Kosovo: lo ha dichiarato ieri il viceministro degli Esteri russo, Vladimir Titov.
«Lesame del dossier kosovaro nel Consiglio di sicurezza - ha detto Titov allagenzia Itar-Tass - ha dimostrato che alcuni nostri partner non abbandonano i tentativi di portare il prima possibile la questione fuori da quellambito. È una tendenza molto pericolosa, dissonante con le norme universalmente riconosciute per il regolamento di una crisi. Le intenzioni di Nato e Ue di prendersi in carico la soluzione del problema del Kosovo non sono compatibili con le competenze di quelle organizzazioni».
A Mosca si è svolta ieri una manifestazione pro Serbia. Giovani filo-putiniani hanno dimostrato davanti allambasciata Usa denunciando Washington, «boia dellEuropa», e la sua politica antiserba.
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