Mosca, da nemico della Nato ad alleato a Kabul

Il vertice della Nato a Lisbona di oggi e domani è «uno dei summit più importanti della storia» secondo Anders Fogh Rasmussen, segretario generale dell’Alleanza atlantica. L’ospite d’onore sarà il presidente russo Dmitri Medvedev, simbolo della ricucitura, fortemente voluta dall’Italia, dei rapporti fra Mosca e la Nato dopo la guerra in Georgia del 2008.
Il vertice lancerà la nuova visione strategica dell’Alleanza dopo l’11 settembre e stabilirà un graduale ritiro dall’Afghanistan fra il 2011 e il 2015, che dovrà coincidere con il passaggio della sicurezza nella mani degli afghani. Alla riunione di sabato, allargata a tutte le nazioni impegnate nel Paese al crocevia dell’Asia, parteciperà anche il presidente afghano Hamid Karzai. Le vere novità riguarderanno il rinnovato rapporto con la Russia dal nodo dello scudo antimissile in Europa al ritorno di Mosca sul teatro afghano in collaborazione con la Nato.
Il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha dichiarato che al vertice sarà impostata con la Russia «una partnership di lungo periodo» per l’Afghanistan, la lotta al terrorismo e il contrasto della pirateria. Nessun soldato russo tornerà in Afghanistan a combattere, dopo la sanguinosa e disastrosa invasione sovietica degli anni 80. Mosca fornirà elicotteri e addestrerà i piloti afghani, abituati ai velivoli dell’Est, nelle proprie basi. In passato i russi hanno già addestrato personale afghano dell’anti droga. La collaborazione potrà estendersi alla formazione delle forze di sicurezza di Kabul. Non soltanto: i russi hanno già fornito all’Afghanistan armi leggere. Due agenti russi disarmati, che combattono il traffico di oppio ed eroina proveniente da Kabul, hanno recentemente partecipato alla pianificazione di un raid degli americani contro i signori della droga nell’Afghanistan orientale. L’operazione ha sollevato le ire di Karzai, che non vuol sentir parlare del ritorno di russi.
Mosca è decisa a collaborare con la Nato a causa del «deterioramento della situazione nel Nord dell’Afghanistan a ridosso del confine del Tajikistan e dell’Uzbekistan - spiega l’inviato russo a Kabul Andrey Avetisyan - Il timore è che l’estremismo, il terrorismo e la droga muovano nella nostra direzione» . Per questo motivo i russi, assieme agli americani, stanno tacitamente appoggiando il riarmo nel Nord di etnie come i taijki, che covano la rivolta contro il governo Karzai se scenderà a patti troppo arrendevoli con i talebani.
Un altro aspetto dell’appoggio di Mosca in Afghanistan è l’incremento del passaggio dei rifornimenti sul territorio russo per la missione Nato in Afghanistan. I camion con il carburante provenienti dal Pakistan sono regolarmente attaccati. La Russia ha già accettato di far transitare equipaggiamento non letale. L’obiettivo del vertice di Lisbona è di varcare il Rubicone nei rapporti con la Russia. I nodi sul tappeto sono lo scudo anti-missile europeo, il nuovo accordo sulle armi convenzionali e la riduzione degli ordini nucleari tattici nel vecchio continente.
Il presidente americano, Barack Obama, ha deciso di abbandonare il dispiegamento anti missili balistici in Polonia e Repubblica Ceca. Mosca, però, non è ancora convinta di partecipare a un nuovo scudo flessibile e graduale pianificato dagli Stati Uniti. Per un accordo strategico duraturo la Russia chiede in cambio alla Nato di non superare il tetto di 3mila soldati, che in gran parte sono americani, nelle ex repubbliche sovietiche e di limitare gli schieramenti aerei nei Paesi dell’Europa orientale.
A Lisbona si parlerà anche della riforma dell’Alleanza, di comandi e agenzie, che comporterà una riduzione del personale da 12.500 a 9mila uomini. Nella riduzione da 3 a 2 dei comandi interforze. L’Italia dovrebbe mantenere quello di Napoli. Gli americani, però, sono preoccupati dei tagli nel budget della Difesa della Gran Bretagna e di altri Paesi europei, come ha dichiarato il capo del Pentagono, Robert Gates.

Il vertice segnerà comunque una svolta, ha sottolineato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: «Il periodo di incertezza dopo la guerra fredda è finito». E sull’accordo con la Nato aggiunge che «non solo tireremo una linea sul passato, ma ci indirizzeremo verso un partenariato strategico».
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