da Milano
Gazprom taglia le forniture di gas allUcraina, accusata di non pagare, e Kiev minaccia a sua volta di bloccare il transito del metano verso lEuropa. Sembra profilarsi la situazione di due anni fa, ma con una grossa differenza: questa volta linverno è stato mite e le scorte sono ancora alte, il pericolo di una crisi non è imminente. Certo, lEuropa è comunque minacciata, soprattutto i Paesi del Centro Nord, mentre lItalia, che riceve gas da Algeria e Libia, oltre che dallOlanda, dovrebbe subirne meno le conseguenze.
La Commissione Ue è però entrata in allarme e ha chiesto a Mosca e Kiev «uno sforzo» per risolvere il contenzioso: lunedì Gazprom aveva effettuato un primo taglio del 25% delle forniture allUcraina, ieri sera alle 18 è scattato la seconda riduzione che è risultata in un dimezzamento dei quantitativi esportati. Tuttavia il commissario europeo allEnergia, Andris Piebalgs, ha detto che la fornitura allUnione europea resta stabile e che nessun Paese Ue ha denunciato interruzioni. Anche un portavoce Ue ha detto di non ritenere che al momento il taglio delle forniture allUcraina avrà ripercussioni a Ovest. Secondo Mosca, non solo Kiev non paga, ma consuma anche metano fuori contratto: dilazioni dei pagamenti verso un ex Paese del blocco sovietico oggi riottoso a stabilire legami preferenziali sono da escludere. «Il consumo di gas da parte dellUcraina continua e le consegne non pagate sono arrivate a 1,9 miliardi di metri cubi» ha affermato un portavoce Gazprom. Mosca ha sottolineato anche che verrà fatto ogni sforzo per garantire la continuità delle consegne di gas allEuropa.
Da Kiev arriva però un avvertimento: il transito del metano è garantito «finché non ci saranno minacce alla sicurezza energetica» dellUcraina. I ponti tra i due Paesi non sono tuttavia tagliati: ieri il presidente di Gazprom, Dimitri Medvedev, eletto domenica scorsa nuovo presidente della Federazione russa, ha telefonato al capo dello Stato ucraino, Viktor Iuschenko, invitandolo a rispettare gli impegni presi. Mosca «si attende unintensificazione degli sforzi per la soluzione più rapida dei problemi del debito per il gas».
LAgenzia internazionale per lenergia ha però affermato che il modo russo di affrontare il problema del mancato pagamento del gas fornito allUcraina è «eccessivamente duro» e ha sollecitato i due Paesi a risolvere le loro questioni in termini più «commerciali».
E forse non è un caso che il commissario europeo Benita Ferrero-Waldner abbia annunciato che lUe sta trattando con lAlgeria per un memorandum in campo energetico. «LAlgeria cerca un mercato affidabile e lUe cerca un fornitore sicuro», ha detto Ferrero-Waldner sottolineando che lUe «vuole diversificare le sue fonti dapprovvigionamento» energetico».
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