La moschea di carta «strappa» la giunta

La moschea di carta «strappa» la giunta

Un altro pezzo di carta straccia nel bottino di Marta Vincenzi. Ieri la sua giunta, o meglio un pezzo della sua giunta, ha approvato «una delibera con le linee di indirizzo per il percorso di edificazione della nuova moschea di Genova». Aria fritta. E per assurdo un’aria fritta che per la maggioranza di Palazzo Tursi è persino irrespirabile. In termini calcistici, quello di ieri è stato un autogol. Perché Marta Vincenzi, pur di avere una medaglia da appuntarsi sul petto in vista delle primarie ha certificato la fine del progetto della moschea al Lagaccio. E ha messo a rischio persino una delle sue alleanze più solide, quella con l’Italia dei Valori.
Occorre ricapitolare. La delibera sulle «linee di indirizzo» non era all’ordine del giorno della seduta di giunta. Ma l’assessore Andrea Ranieri e la sindaco hanno provato a forzare la mano. Hanno messo lo stesso l’argomento sul tavolo, «fuori sacco» come si dice in gergo.

E hanno sfidato gli alleati dipietristi, che sul progetto Lagaccio si sono da sempre detti contrari. Un atteggiamento che non è cambiato, visto che ieri gli assessori Stefano Anzalone e Francesco Scidone, al momento di parlare di moschea, si sono alzati e hanno girato le spalle ai colleghi, lasciando la giunta. (...)

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