nostro inviato a Ginevra
Porsche e Volkswagen subito protagoniste al Salone di Ginevra. Alla vigilia della rassegna internazionale dell'auto, i primi hanno fatto sapere che acquisiranno la maggioranza del colosso di Wolfsburg (attualmente Porsche detiene il 31% di Vw). I secondi, a loro volta, hanno aumentato la propria quota nel capitale di Scania, produttore svedese di camion. In pratica, il gruppo tedesco ha comprato per 2,9 miliardi l'intera partecipazione detenuta dalla famiglia svedese Wallenberg, passando al 68,6 dal precedente 38%. Con questa operazione, Volkswagen apre la strada alla fusione tra Man, Scania e la sua divisione camion: nasce quindi il più grande produttore di autocarri in Europa. Ma a rendere la giornata ancora più calda, con Volkswagen nel doppio ruolo di preda e cacciatore, è stata la decisione di Ferdinand Piech, ex numero uno di Vw e attuale azionista Porsche, di rinunciare al suo posto nel consiglio di sorveglianza della casa di vetture sportive. Gli subentra il fratello Hans Michel, anche lui azionista nella stessa società il cui consiglio di sorveglianza, riunito ieri in seduta straordinaria, ha anche precisato che non ci sarà una fusione Porsche-Vw, la cui ulteriore crescita del 20% comporterà per l'ex piccola casa di Zuffenhausen un investimento di quasi 10 miliardi. «Nostro obiettivo è dare vita a una delle più forti e innovative alleanze mondiali tra produttori di auto, in grado di fare fronte alla crescente concorrenza internazionale», ha commentato Wendelin Wiedeking, presidente di Porsche, che a questo punto diventa il principale azionista di Volkswagen, davanti alla Bassa Sassonia che controlla circa il 20% dei diritti di voto. Queste manovre, oltre a segnare una svolta nel settore auto e in quello del trasporto merci, hanno creato scompiglio anche in Borsa: Vw ha guadagnato il 4,31%, Man l'1,57%, mentre Scania dopo rialzi fino al 15%, ha ceduto l'8,31%. Secondo gli analisti le sinergie tra Man e Scania varrebbero almeno 8,4 miliardi. Vw non avrebbe comunque intenzione di modificare la struttura di Scania: per Man, quindi, nessun posto nel board o ruoli nel management. Rassicurazioni, invece, su occupazione e finanza: non saranno tagliati posti di lavoro e la società resterà nei listini.
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