Il censimento dei nomadi effettuato dalla Croce Rossa e gestito dallex prefetto Carlo Mosca non basta. Il nuovo prefetto Giuseppe Pecoraro ha deciso di integrare lindagine, che al suo nascere tante polemiche sollevò e che era prevista inizialmente su basi solo quantitative e volontarie. Il censimento che ha in mente Pecoraro intende invece separare «i buoni dai cattivi», ovvero chi può restare e chi no, perché vive nellillegalità. Della decisione del supplemento di censimento presa dal prefetto sono stati informati ieri il sindaco Alemanno e lassessore Sveva Belviso nel corso di un incontro in Prefettura. Il sindaco, dopo avere nei giorni scorsi, smentito lesistenza di un secondo censimento della popolazione nomade ha invece sottolineato che il lavoro iniziato dalla Croce Rossa «va ancora completato». Scopo di questo nuovo monitoraggio, che dovrebbe partire nei prossimi giorni e sarà svolto dalle forze di Polizia e i Carabinieri, è quello «di avere un quadro esatto della situazione e soprattutto individuare le persone che non hanno titolo a rimanere nel territorio e che devono essere espulse o allontanate». Per lassessore Belviso si tratta di un censimento qualitativo «dopo loperazione svolta dalla Croce Rossa che è stata quantitativa» cioè di conteggio numerico, individuazione di genere e di presenza dei minori, un conteggio che per il sindaco Alemanno, «potrà subire delle modifiche perché è passato un po di tempo», dallultimo censimento effettuato a ottobre e durato un paio d mesi.
Adesso si dovrà capire chi ha il diritto a stare nei nuovi campi che verranno realizzati e chi, invece, dovrà essere espulso o allontanato. Unoperazione questa che agevolerà il lavoro del Campidoglio sullindividuazione delle nuove realtà da sistemare sul territorio. Dove, ancora non si sa; spetterà al Prefetto dare lok per renderle pubbliche. Alemanno ha rassicurato: «Stiamo ancora lavorando».
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