Mostra e convegno per celebrare il Futurismo

A febbraio Palazzo Reale ospiterà riviste, libri, manifesti e fotografie. E un convegno con esperti da tutti il mondo per celebrerà il più importante movimento del Novecento nato proprio a Milano

Un simposio internazionale per celebrare il Futurismo, il più grande movimento artistico e culturale del Novecento nato proprio a Milano. Si tiene a palazzo Reale dal 4 al 6 febbraio il convegno di studi dedicato al Futurismo nelle avanguardie», in occasione delle celebrazioni per il centenario della pubblicazione del Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti.
L'iniziativa, organizzata in collaborazione col Comune di Milano, prevede in contemporanea anche l'allestimento di una mostra, fino al 21 febbraio, con documenti originali della storia del Futurismo: manifesti, libri, cartoline, fotografie, riviste. Il Comitato nazionale, presieduto da Walter Pedullà, è stato istituito proprio per diffondere, coordinare e valorizzare tutte le iniziative in corso o in programma sia in Italia che all'estero per celebrare il Futurismo nei suoi più diversi aspetti artistici e culturali: mostre, convegni, pubblicazioni, eventi musicali, filmografia e audiovisivi, eventi spettacolari.
"Il Futurismo è qui a Milano, in Italia, non solo per quanto attiene al punto di vista storico, scientifico, artistico ma soprattutto per la passione e l'energia della ricerca poetica al centro della quale si agitano i temi cari al nostro movimento: la metropoli, la simultaneità, l'individuo, gli stati d'animo, la contemporaneità - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Perché, occorre dirlo, Milano e l'Italia sono ancora la patria del Futurismo, non soltanto un'avanguardia storica, ma una vitalissima esigenza umana, capace di esprimere fino in fondo i valori della creatività e della continuità. Proprio là dove una società come la nostra, stanca della 'falsa profondità' e della 'serietà filistea', invoca nuovamente una svolta di pensiero e di azione. Proprio là dove il Futurismo rappresenta un fluorescente e corrosivo antidoto all'ipocrisia, al passatismo, all'indifferenza, al conformismo».
Per tre giorni, Palazzo Reale vedrà alternarsi i maggiori esperti italiani e internazionali di Futurismo che analizzeranno la sua importanza nella storia culturale, artistica e sociale del Novecento. In particolare i riflettori saranno puntati sui rapporti e le reciproche influenze con le altre avanguardie europee quali il Surrealismo (François Livi: Futurismo e Surrealismo), il Dada (Guenther Berghaus: Futurism adn Dada: contacts, conflicts and collisions) e correnti espressive come l'Espressionismo (Giovanni Lista: Futurismo ed Espressionismo).
Le tematiche futuriste saranno poi declinate e approfondite nei diversi campi, dal teatro, al cinema, dalla poesia alla letteratura. Saranno inoltre indagate le influenze futuriste nella filosofia, nella religione, oltre che nell'arte e nell'architettura.

Per quanto concerne il cinema, al termine della seconda giornata di studi, venerdì 5 febbraio, è in programma la proiezione del film «La metropoli im-possibile» di Vincenzo Capalbo ed Ezio Godoli, oltre al documentario «Futurismo che passione!» di Silvana Palumbieri, prodotto da Rai Teche, proposto ogni giorno all'interno di una speciale sezione didattica con pannelli esplicativi sulla storia del Futurismo.

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