Mostra Il fotografo Favelli disegna lo spazio in casa Vhernier

È la casa dello scatto d'artista e da oggi, con un progetto di Milovan Farronato, si trasforma in un atelier dove far dialogare installazioni e fotografia, forma e messaggio. Fino al 5 dicembre in corso di Porta Nuova 34, una delle sedi di Fotografia Italiana, c'è una mostra che parla di casa, anzi è un vera e propria «domus» casa Vhernier, così come il fotografo fiorentino Flavio Favelli ha inteso reinterpretare la «maison» di Carlo Traglio. Nello spazio quotidiano caratterizzato dalla presenza di opere d'arte che si sono sedimentate negli anni, tutto resta apparentemente com'era, non fosse per qualche incursione d’artista che interviene spostando la percezione dell'ambiente e trasmettendo talora inquietudine. Favelli per Casa Vhernier ridisegna lo spazio, assemblando vita e arte.

Il suo obiettivo è creare confusione e disorientare lo spettatore, insinuando il dubbio: da qui nasce la sua rilettura di opere di Mark Wallinger, Vanessa Beecroft, Mimmo Paladino, Silvio Wolf e Luigi Ontani. Che cosa esisteva già e cosa è nuovo? Favelli gioca con la mimesi attingendo a opere preesistenti che nel dialogo con gli ambienti domestici acquisiranno un significato diverso.

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