A Torino sè aperta la mostra fotografica «Gli anni della Dolce vita» (Museo del cinema, fino al 23 marzo) e le edizioni Lindau pubblicano «Federico Fellini. La dolce vita», a cura di Antonio Costa, con la sceneggiatura di Fellini stesso, Flaiano, Pinelli e (non accreditato) Pasolini. Di quest'ultimo cè in appendice l'elogio del film (conflitto d'interessi?) su «Il Reporter» del 23 febbraio 1960, la rivista di Adriano Bolzoni - futuro sceneggiatore della «Piovra» in tv -, che fiancheggiava il Msi. In appendice anche il commento di Indro Montanelli sul «Corriere della Sera» (22 gennaio 1960) sulla partecipazione di tanti aristocratici al film: «Se hanno accettato di dipingersi così, vuol dire proprio che non sono meglio». A Milano, Rizzoli pubblica «Federico Fellini. Il libro dei film» di Tullio Kezich, biografo principe del regista; e da Mondadori uscirà il 9 febbraio un saggio sulla realtà romana allorigine del film di Fellini, «Dal Piacere alla Dolce vita» di Gianni Borgna e Antonio Debenedetti. Ma milanese è soprattutto il progetto Cinema Forever, grazie al quale si dispone di una splendida copia in dvd (Medusa) de «La dolce vita».
A Roma, la Fondazione Ente dello Spettacolo pubblica il magistrale saggio del critico della Gazzetta del Mezzogiorno, Oscar Iarussi: «L'infanzia e il sogno. Il cinema di Fellini», sui suoi rapporti con la psicologia junghiana.Mostre e fotografie celebrano unepoca
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