Le motivazioni del giudice: «Una struttura complessa e artificiosa»

Le motivazioni del giudice: «Una struttura complessa e artificiosa»

MilanoIl giudice la definisce «una struttura complessa e artificiosa». E in effetti, a leggere il decreto con cui il gip Luigi Varanelli ha disposto il sequestro di 245 milioni di euro a Unicredit, emerge un quadro di alta ingegneria finanziaria. Società costituite ad hoc, emissione di titoli, interessi che viaggiano tra Londra, Milano e Lussemburgo. Il tutto, secondo la Procura di Milano, per mettere in piedi una frode fiscale che avrebbe permesso all’istituto di piazza Cordusio di sottrarre 745 milioni di euro di imponibile nel 2007 e nel 2008, quando ad del gruppo era Alessandro Profumo, ora indagato. Ed ecco come.
Barclays, ricostruiscono gli inquirenti, costituisce la società LuxSub, che emette titoli in lire turche, sottoscritti dalla filiale di Barclays Milano. Le somme raccolte con l’emissione vengono utilizzate da LuxSub per aprire un deposito interbancario presso Barclays Londra, ricevendo da un lato gli interessi dell’investimento per il deposito, dall’altro retrocedendo gli interessi sotto forma di dividendi alla filiale Barclays Milano. A sua volta, Barclays Milano cede a Unicredit titoli emessi da LuxSub attraverso un contratto di pronti contro termine. Per reperire il denaro necessario ad acquistare i titoli, Unicredit rastrella euro sul mercato. Ma dato che deve pagare i titoli in lire turche, stipula un contratto di «cross currency swap» (che regola le transazioni in valute diverse) con Barclays Milano. Quei titoli vengono emessi in lire turche, i cui interessi (20%) erano molto superiori a quelli dell’euro (4%). «In questo modo - conclude il gip - gli interessi che Unicredit percepisce sono cinque volte superiori al rendimento normale di operazioni simili». Così matura la presunta frode. Perché «è notevolmente superiore l’imposta evasa che avrebbe dovuto essere applicata sull’intero ammontare e non solo sul 5% dei dividendi».


Da Unicredit hanno ribadito la regolarità dell’operazione, ma il giudice sottolinea come il gruppo «convenne con Barclays tutti i termini dell’operazione, conoscendone in anticipo la strutturazione e le caratteristiche dei titoli». Ora i legali di piazza Cordusio potrebbero decidere di presentare un ricorso al tribunale dei Riesame. ELag

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