Motor Show, trionfa la passione

BolognaSi è aperto venerdì il 34° Motor Show di Bologna, l’edizione straordinaria che si concluderà martedì sera con Valentino Rossi impegnato nella finale del Memorial Bettega. Con le case automobilistiche ufficialmente assenti, il tuffo nel passato, deciso dagli organizzatori della Promotor International alla riscoperta dello spirito puro di autentica kermesse dei motori, sta passando in questi giorni il severo esame del pubblico che già nella mattinata del primo giorno ha cominciato ad affluire a un ritmo che al cronista che, per passione e poi per professione, non ha mai perso un’edizione della manifestazione, è apparso in linea con quello degli ultimi anni. Il meteo ostile non ha mai arrestato la calata degli appassionati nella Motor Valley - terra di tanti campanili, come si vede nello stand che le è dedicato, che quando si tratta di auto e moto suonano tutti in sintonia - e questo vale anche per quest’anno, perché la visita al Motor Show è qualcosa che si pianifica con amici e familiari con largo anticipo.
Con i teenager sui banchi di scuola, accorsi però numerosissimi nel pomeriggio di ieri per le esibizioni delle Ferrari nella Motor Sport Arena, i primi due giorni hanno visto protagonista un pubblico di adulti, ritenuto più esigente. Prendono un giorno di ferie e via, come quattro trentenni di Fano, con Elio, che di fronte alle Ferrari racing schierate nel quadriportico domanda: «E la 458 Italia dov’è?». Non c’è perché nessun costruttore è presente in veste ufficiale. La caccia alle novità viene però premiata sullo stand di Quattroruote dove 15 marchi hanno mandato i loro modelli più recenti. Si possono anche guidare e la fila per le prenotazioni è lunghissima: «Volevo provare l’Alfa MiTo - dice Ciro, ventenne di Schio - c’è nel pomeriggio, ma intanto mi fanno salire su una Dr 5», ma non c’è segno di rammarico, perché le cose da fare non mancano. Si gioca e ci si mette in gioco, come sulla gigantesca pista elettrica a otto corsie per slot car creata dal Consorzio Oli Usati, dove scende in gara anche il giovane figlio del sindaco di Bologna, Flavio Delbono; oppure cimentarsi in un percorso di guerra con ponte tibetano proposto dall’Esercito; o sfidare i simulatori dell’Osservatorio sull’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia Romagna per dimostrare la propria preparazione. La crisi ha tagliato la produzione di opuscoli e volantini, che finalmente non ricoprono più le corsie tra gli stand, ma ha risparmiato, per fortuna, le standiste, numerose come sempre e all’altezza, in tutti i sensi.
Ci sono code anche per provare le Mini, con gli istruttori Aci, e le Toyota Prius e iQ con la Bridgestone: «Le proviamo tutte», conferma, decisa, Martina, a capo di una insolita pattuglia di ventenni tutta femminile che arriva da Crema. E intanto scorrono il programma delle gare che si susseguono nella Motor Sport Arena, che fornisce la colonna sonora costante di sottofondo, perché alla kermesse bolognese gli incastri, per non perdere nulla, sono decisivi. Un’atmosfera più rilassata si trova al padiglione delle auto d’epoca, perché le vecchie signore meritano attenzione e rispetto, fino all’adorazione che tre signori, sulla cinquantina, di Brescia, dedicano a due Ritmo 75 Abarth da rally e una Lancia 037 che sul fianco portano il nome dell’indimenticabile Attilio Bettega.

Sono preparati e chiedono tante informazioni i visitatori di Ecocity, expo di vetture a Gpl e metano, in attesa delle auto elettriche che, secondo quanto emerso in un convegno sulla mobilità svoltosi venerdì, cominceremo a vedere sulle nostre strade nel 2011.

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