Bagnaia e Ducati, la voce del padrone

Da Campiglio nuova sfida Ducati alla MotoGp. Pecco, campione che ama apparire poco, mette in riga Marquez (ora in Rosso) e si scopre più personaggio di tutti

Bagnaia e Ducati, la voce del padrone
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NOSTRO INVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO – Non ci possiamo fare nulla. È la capacità innata del ragazzo non più ragazzo di essere ovunque quando qualcosa sta molto a cuore ai colori italiani. C'era purtroppo riuscito nel 2015 inceppando e rovinando la cavalcata mondiale di Valentino Rossi a caccia della decima, e in molti temono potrebbe provare a concedere il bis quest'anno con Francesco Bagnaia che punta uno storico tris di fila in MotoGp italiano su italiana. Chiamiamoli pure talento, carisma e indole innati del fuoriclasse spagnolo che sabato, dopo una vita in Honda, si è presentato in sella alla Ducati Gresini con una sola frase: «Temo solo me stesso». Per questo Marc Marquez è qui a Madonna di Campiglio anche se non è qui e si annida nei pensieri dei grandi capi Ducati mentre presentano i team ufficiali MotoGp e Superbike e la splendida meravigliosa avventura che presto sarà nel motocross con Tony Cairoli nove volte iridato. Un titolo mondiale in più del ragazzo non più ragazzo spagnolo.

Il clima che si respira a Campiglio è infatti diviso con l'accetta, da tanto il taglio è netto. Da una parte, il sano ottimismo della Rossa per il gran lavoro fatto sul motore che spinge il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall'Igna a sbilanciarsi, «da qualche stagione» dice «non riuscivamo a trovare più potenza, ma stavolta sì, e vedrete la nuova aerodinamica ai test di Sepang». Dall'altra, l'insidiosa e insinuante preoccupazione che le prestazioni dello spagnolo possano in corso stagione alterare uno splendido e vincente equilibrio in seno al team.

In questa atmosfera, l'unico che può far qualcosa per acquietare gli animi è l'altro ragazzo, il due volte di fila campione del mondo con la Rossa, quello che a noi piace di più non solo perché italiano ma perché intimamente anti personaggio eppure a suo modo più personaggio di tutti: Francesco Bagnaia da Chivasso. Francesco più personaggio di Marquez, di Valentino, di Lorenzo, di Biaggi perché in un mondo che corre a trecento all'ora sarebbe meglio dire 400 all'ora visti i 366 toccati al Mugello nel 2023 -, comportarsi e vivere con la compostezza e pacifica serenità di Francesco non è solo cosa rara ma cosa difficile. Provate voi a correre alla velocità di un aereo, a sfiorare l'asfalto con la guancia, a cadere, a rialzarvi senza montarvi la testa sentendovi super umani: in un'epoca così social, così sguaiata, così influencer dove apparire è tutto, la sua normalità silenziosa è la più grande dimostrazione di personalità.

Ed è proprio con un sorriso morbido e molta pacatezza che Bagnaia dà il suo personalissimo benvenuto al ragazzo spagnolo e dice la cosa più dura, acuminata, pesante che si possa dire a Marc: «Quest'anno gli equilibri

resteranno i soliti, Marquez avrà solo una moto più competitiva rispetto alla passata stagione e alla fine resterà al posto di chi la guidava prima di lui». Cioè dietro di lui, l'antipersonaggio da due anni padrone del mondiale.

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