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La MotoGP contro la motosega di Milei: stop al Gran Premio d'Argentina

Ufficiale la cancellazione del GP di Argentina 2024, previsto nel weekend del 5-7 aprile. Alla base della decisione la politica di tagli al bilancio del nuovo presidente Javier Milei

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Il Gran Premio di Argentina è stato cancellato dal calendario di MotoGP 2024. Lo comunicano Fim, Irta e Dorna Sports.

"Alla luce delle circostanze che coinvolgono attualmente il Paese, il promoter dell'evento ha comunicato la propria impossibilità nel garantire i servizi richiesti per lo svolgimento del GP nel 2024 assecondando gli standard della MotoGP", si legge nell nota. "Il round non verrà sostituito. La MotoGP si augura di tornare a Termas de Rio Hondo nel 2025".

La notizia era già nell'aria. La politica dei tagli imposta da Javier Milei, il nuovo presidente dell’Argentina, ha portato all’eliminazione di una grande quantità di programmi ministeriali. Ma non solo. Milei, in carica dallo scorso 10 dicembre, sta attuando una politica di riduzione dei costi in tutti i settori del Paese, con il dimezzamento dei ministeri da 18 a nove subito dopo il suo insediamento. Nell'ambito di questo programma di tagli al bilancio, l'inclusione delle spese dirette delka gara di MotoGP era di fatto praticamente ingiustificabile. L'evento riceve una quantità significativa di denaro dallo Stato nazionale, attore fondamentale insieme al governo provinciale di Santiago del Estero ed al promotore privato, per l'organizzazione della gara.

Come cambia il calendario

Ad un mese e mezzo dall'inizio del Mondiale, la cancellazione della gara prevista per il weekend del 5, 6 e 7 aprile in Argentina, cambierà inevitabilmete il calendario. L'intenzione è quella di lasciare il programma così come è, visto il poco margine di manovra di questa data. La maggior parte dei team aveva già acquistato i biglietti aerei, dato che la settimana seguente si disputerà il Gran Premio degli Stati Uniti. In questo modo ci sarebbero tre settimane di tempo tra la gara in Portogallo del 24 marzo e quella di Austin del 14 aprile.

Ora il punto interrogativo resta quello sulla gara in Kazakistan, prevista per il fine settimana del 14-16 giugno, annullata lo scorso anno a causa della Guerra in Ucraina. Per ora resta ancora in calendario ma è probabile che venga nuovamente sospesa. A quel punto il Gran Premio d'Ungheria, già presente nel calendario precedente come evento sostitutivo, sarebbe aggiunto al suo posto in una data da definire. La nuova gara, in programma sul circuito di Balaton Park, porterebbe il campionato a un totale di 21 tappe, comunque il più lungo nella storia del Mondiale.

La polemica

L’amministratore delegato di OSD – la società organizzatrice dell’evento – Orly Terranova, ha spiegato al giornale El Liberal che i motivi della cancellazione della terza tappa del Mondiale con grande rammatico:"Oggi Dorna comunicherà la disdetta. Noi, insieme alla Provincia, abbiamo fatto l’impossibile per cercare di ottenere una risposta da parte del governo nazionale o quantomeno un segnale di rispetto del contratto. Non c’è stato alcun cenno, solo il silenzio".

Dunque nessun GP d’Argentina: "Il circuito era pronto e avevamo già venduto tutto. Ma purtroppo non abbiamo avuto a disposizione il coordinamento con la dogana, con l’Intercargo, con la gendarmeria ed è mancato anche il contributo economico del governo. Con la mancanza di risposte, è stata presa la decisione peggiore".

Terranova è determinato a rivalersi sul governo:"Dovranno pagare la loro parte. Noi e la provincia abbiamo rispettato i patti, la nazione no. Dovremo capire tramite il governatore locale se il danno generato sarà riparabile o irreparabile. Apriremo i rimborsi, ma per Termas de Rio Hondo sarà un colpo gigantesco, per gli introiti che generava la MotoGP.

I danni sono mostruosi".

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