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Pecco e il "regalo" Ducati sgradito: Marquez

Marc, sei volte campione della categoria (ma a bocca asciutta da quattro anni) ha lasciato la Honda per la Rossa

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Alla fine, è andata come doveva andare. Troppo solido «Pecco» Bagnaia per pensare di recuperargli 14 punti nella gara decisiva per l'assegnazione del titolo. Eppure Jorge Martin ci ha provato, mettendo in campo tutta la generosità del caso, ma anche troppa frenesia; la caduta e il pianto che l'ha accompagnata sono stati in qualche modo liberatori. Se anche avesse tagliato il traguardo per primo, non si vede chi avrebbe potuto (e voluto) mettersi tra lui e Bagnaia, che ha sublimato la sua conferma sul trono della MotoGP nel modo sognato da tutti i piloti, ovvero vincendo gara e titolo insieme.

Tra gli «usi e costumi» del mondo delle corse ha un posto di riguardo anche il detto secondo cui «il difficile non è tanto vincere un titolo, quanto confermarsi», affermazione consentita soltanto a quanti il titolo lo hanno portato a casa Bagnaia è entrato a far parte del ristrettissimo club, che per la MotoGP vanta soltanto altri due iscritti: Valentino Rossi e Marc Marquez. Tanto per dare un'idea La sconfitta di Martin ha confermato la regola che vuole sia un pilota ufficiale a laurearsi campione e non il portacolori di una squadra satellite, anche se le moto sono le stesse, se nei box di entrambi ci sono gli ingegneri della Casa ed altri se e ma tanto belli quanto regolarmente smentiti dai fatti. Battere sulla distanza il pilota ufficiale è oltremodo difficile, se non impossibile, visto che non è mai successo A spezzare questa catena, dimostrando che invece «si può fare» proverà il prossimo anno Marc Marquez, sei volte campione della categoria, a secco da quattro stagioni, dopo l'infortunio sofferto ad inizio 2020 e tutte le vicissitudini fisiche e tecniche ne sono seguite. Per inseguire il suo sogno ha lasciato la Honda e salirà sulla Ducati del Team Gresini. Certo se c'è uno che ha le credenziali per riuscire dove fino ad oggi tutti hanno fallito, quello è lui. Bagnaia «ringrazia».

Dopo la conquista del primo titolo, il secondo della Ducati dopo 15 anni di digiuno, come «regalo» gli hanno affiancato Enea Bastianini, il pilota Ducati che più era riuscito a metterlo in difficoltà. Adesso che si è confermato numero uno, ecco che si trova, non proprio in casa, ma nello stesso «condominio», quello che è stato a lungo lo spauracchio della categoria e farà di tutto per tornare ad esserlo. Non è nelle corde delle Case costruttrici puntare tutto su un solo pilota, non lo fa nessuno se non per necessità, ma alla Ducati non si fanno scrupoli a mettere sulla graticola il loro numero uno. Prendere in squadra Marquez, che lascia la Honda per la «Rossa» è sicuramente una grande soddisfazione, ma sarà interessante vedere come il suo arrivo condizionerà equilibri ed armonia.

Un buon motivo per non perdersi il Mondiale che verrà.

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