Mou e il pensiero fisso Balotelli: «C’è chi ha un neurone solo...»

nostro inviato

ad Appiano Gentile

Ieri Mourinho non aveva molta voglia di parlare di Balotelli: non l’ha nominato neppure una volta. Eppure gli ha rifilato la battuta più pesante da quando è arrivato ad Appiano Gentile. Una stoccata pungente, arrivata a bocce ferme, a due giorni dalle amare parole di martedì. Un’ironia premeditata, segno che il portoghese ancora non ha sbollito il comportamento di SuperMario durante la partita di coppa Italia contro la Fiorentina: duramente richiamato dall’allenatore e prontamente sostituito nel giro di sessanta secondi, Mario è uscito dal campo gettando i guanti per terra e indirizzando un eloquente «ma che c... vuole questo qui?» al portoghese.
E allora, stuzzicato sul caso e su una possibile multa in arrivo per l’attaccante, Mourinho ha prima glissato «Dovete fare la domanda a chi lo ha scritto, io non rispondo», poi ha lanciato la bomba. Parla di Mariga, ma il destinatario del pacco è un altro: «Credo che il fatto di lavorare con giocatori importanti sia un aiuto per Mariga - ha iniziato lo Special One -: una persona con un po’ di neuroni in testa, allenandosi tutti i giorni con esempi fantastici come lo sono Zanetti, Cordoba, Materazzi, con dei giocatori che sono grandissimi esempi, può solo migliorare. E Mariga di neuroni ne ha a milioni. Ma se qualcuno lavora con questo tipo di campioni e non impara, sarà sicuramente perché ha un solo neurone e, chissà, questo neurone è un po’ infortunato». Mourinho non fa mai il nome di Balotelli, nemmeno per sbaglio, ma è difficile immaginare che l’allusione sia rivolta a qualcun altro.
Finora lo Special One aveva sempre attaccato Balotelli frontalmente: «La prestazione di Mario è vicina allo zero», aveva detto dopo la partita con la Roma; «Mario andrà in tribuna perché questa settimana si è allenato in maniera pessima» aveva argomentato prima di un’esclusione. Ora Mou ha cambiato tattica. Delle due, l’una: o è l’ultimo disperato tentativo di un padre che le ha provate tutte per raddrizzare il figlio bamboccione, oppure è il gelo totale, la rottura definitiva. Oggi si saprà qualcosa di più: Balotelli rischia di restare fuori dai convocati per la partita contro il Cagliari. Nel caso, sarebbe la fine di un amore mai sbocciato: ancora quattro mesi da separati in casa e poi, addio, ognuno per la sua strada.
Già. Ma chi dei due è destinato a lasciare Appiano Gentile? Moratti, che si è innamorato di SuperMario un po’ come si invaghì perdutamente delle invenzioni a corrente alternata di Recoba, vive tra due fuochi. Il presidente tifa per la riconciliazione tra i due, soprattutto ora che l’Inter gira a meraviglia: se Mourinho dovesse poi superare l’ostacolo Chelsea e volare in Champions come sta facendo in campionato, la sua panchina sarebbe più salda che mai.

Ecco perché l’altro ieri si era addirittura parlato di un Balotelli pronto a scusarsi con Mourinho per l’ennesima sceneggiata. Ma dopo l’esplosione dello Special One, la distanza tra i due è nuovamente aumentata. Due galli in un pollaio sono troppi: Moratti ha quattro mesi di tempo per convincere uno dei due (Balotelli) ad abbassare la cresta.

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