Josè Mourinho se l'è cavata. La furbata di San Siro non gli è costata. Nessun provvedimento, da parte del giudice sportivo, nei confronti dell'allenatore dell'Inter che - squalificato per tre giornate dopo le plateali proteste nella gara tra Inter e Sampdoria dello scorso 25 febbraio - dalla tribuna vip del Meazza aveva urlato indicazioni ai suoi uomini durante la gara di domenica sera contro il Genoa. Il timore di una possibile nuova "bacchettata" della Giustizia sportiva al tecnico portoghese era stato sollevato da un quotidiano di Cremona dopo che il tecnico della squadra lombarda, Roberto Venturato - già squalificato - ha dovuto scontare un ulteriore turno per aver comunicato dalla tribuna con i suoi collaboratori attraverso un telefono cellulare.
Il giudice in questi casi interviene solo se gli ispettori della procura federale ritengono non leciti i comportamenti e li segnalano: nel caso di Inter-Genoa, quindi, nessuna segnalazione in merito dovrebbe essere giunta dagli ispettori che presidiano le panchine. Insomma se l'Inter e Mourinho si sono tanto lamentati per il rapporto della Procura in occasione della partita con la Sampdoria, stavolta possono soltanto ringraziare per la sbadataggine. Mou è stato visto in tv da tutta Italia e probabilmente anche dal pubblico di San Siro. La prossima volta gli uomini della procura dovranno dotarsi di occhiali o binocolo.
Intanto Catania sta aspettando il tecnico interista per una replica della sceneggiata dell'anno scorso. Mou vide la partita in tribuna, come sarà stavolta. E gli furono offerti dolcetti locali, nonostante le pesanti polemiche con il l'ad catanese Lo Monaco. «Mi auguro vivamente che il pubblico di Catania si comporti alla grandissima, così come ha sempre fatto. Devo dire, anche, che il personaggio attira un po' gli strali del popolo. Ma lui è un uomo di spettacolo, ha basato tutta la sua vita sullo spettacolo e penso sia cosciente di quello che potrebbe succedere e non si scandalizzerebbe molto...».
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