Mourinho: «Sembravano bambini Questa non è la mia squadra...» Il tecnico: «Mi assumo le mie responsabilità, ma la tattica non c’entra Come si fa a prendere tre gol così?». I giocatori: «Una giornata storta»

Bergamo«Mi assumo le mie responsabilità. Ma è anche difficile dire che questa è la mia squadra». Non si era mai visto un Josè Mourinho così frustrato, così perplesso e imbarazzato nel commentare una sconfitta tanto pesante. «Nei primi 35' abbiamo commesso incredibili errori difensivi - spiega il tecnico portoghese -, errori da manuale del calcio, di quello che si insegna ai bambini alle prime armi. Potete utilizzare tutti gli aggettivi che volete». Mourinho non ha problemi a elencare i disastri commessi dai suoi: «Sul primo gol Maxwell ha respinto di testa troppo corto e poi non siamo stati bravi su Floccari, cui è stato permesso di controllare il pallone, di girarsi e di tirare. Sul 2-0 siamo stati sfortunati, solitamente la barriera la piazziamo bene: ma se Doni non avesse segnato, avrebbero fischiato un rigore per fallo di mano. Il 3-0 è stato frutto di un ennesimo errore: prima abbiamo permesso ai nostri avversari di crossare e poi non abbiamo controllato lo spazio in cui si sarebbe inserito Doni, pur conoscendo le sue caratteristiche». «Special One» non vuole sentire parlare di errori tattici o di scarsa condizione atletica: «Non c'entra la tattica quando si subiscono i tre gol che avete visto. I cambi a inizio ripresa? Era giusto provare a ribaltare il risultato, mi era già successo col Porto di rimontare un 3-0. Giocatori affaticati? Non mi sembra, tutti si sono allenati con intensità in settimana. Il match di Coppa Italia non c'entra». Mourinho salva solo la ripresa: «Nel secondo tempo almeno abbiamo giocato con dignità e orgoglio, alzando la testa, come dovrebbero fare i professionisti di calcio. Il 3-1 comunque è stato troppo pesante, credo fosse più giusto un 3-2 o un 4-2, anche se la sconfitta rimane». È stato sbagliato l'approccio al match: «Mentre l'Atalanta giocava con cattiveria, aggressività e intensità, alzando i ritmi, noi siamo stati troppo lenti, troppo freddi, troppo tranquilli. Abbiamo sbagliato l'atteggiamento. Ma non abbiamo sottovalutato i nostri avversari. Quella di Del Neri è una squadra che rispetto. E dell'Atalanta sapevamo tutto, l'abbiamo studiata prima di questa partita. Ma il calcio è così». I giocatori dell'Inter pensavano ad altro? Mourinho non lascia cadere questa ipotesi: «Può darsi che le voci di calciomercato abbiano distratto un po' troppo il nostro ambiente. Non ne abbiamo parlato noi. Ma tutte le chiacchiere su Balotelli, Adriano, il Manchester United, la Champions League... Può darsi che non fossimo concentrati abbastanza su questa partita». Ma in futuro altri errori non ci saranno: «Questa sconfitta - conclude il tecnico nerazzurro - può farci aiutare a ritrovare gli stimoli giusti. Siamo ancora primi in classifica e campioni d'inverno, una posizione che tutti ci invidiano. Ma le prossime partite non dobbiamo sbagliarle».
Sulla stessa lunghezza d'onda del loro allenatore i commenti dei giocatori nerazzurri. Per Ramiro Cordoba: «L'Atalanta ha giocato molto meglio di noi. I nostri avversari si trovavano a memoria e per noi è stata una giornata terribile. Dovremo fare tesoro dei nostri errori». Capitan Javier Zanetti, ai microfoni di Inter Channel sotto la pioggia di Bergamo, non ne fa un dramma: «Una giornata storta può capitare a tutti, questa è la prima da tanto tempo. La cosa che ci ha fatto più male è stato il doppio vantaggio a inizio gara. Non credo che si possa tuttavia parlare di un periodo di stanchezza fisica per l'Inter, ma solo di grande Atalanta. Accettiamo il risultato e guardiamo alla partita di mercoledì con la Roma.

Sarà una sfida difficile ed importante che ci riporterà al massimo della concentrazione». «L'Atalanta sinceramente ha meritato la vittoria - conclude il portiere Julio Cesar -, noi invece avremmo dovuto cominciare il match con ritmi più alti e maggiore aggressività».

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