Sport

Mourinho snobberà un vertice con Collina

Il presidente dell'Inter Moratti preferisce che il suo tecnico Mourinho eviti l'incontro del 12 marzo fra allenatori, presidenti, Collina e Nicchi. Il caso: Galliani accusato di manovrare il campionato da tv e ambienti nerazzurri: "Siete fuori di testa"

Mourinho snobberà  
un vertice con Collina

E vertice sia. Con presidenti e allenatori di serie A e due dirigenti di punta degli arbitri finiti nel mirino, Nicchi e Collina. Fissato per venerdì 12 marzo, a Milano, in un albergo zona Stazione centrale, avrà un assente di rilievo: Josè Mourinho, l’incendiario allenatore dell’Inter, protagonista di gesti clamorosi come le manette. Quel giorno sarà impegnato a Catania nell’anticipo di campionato prima di volare a Londra col Chelsea, in Champions.

É stata proprio l’Inter ad evitare l’incontro ravvicinato con Collina. «C’erano due date disponibili, il 12 e il 15, l’Inter ha scelto la prima», il chiarimento fornito dal presidente della Lega Beretta. É stato Moratti a giudicare inopportuno un faccia a faccia col suo allenatore, considerato “un pericolo pubblico“: di qui il sì alla data del 12, lunedì 15 Josè sarebbe stato libero da viaggi o partite. E il vertice sarebbe diventato, inevitabilmente, un duello rusticano tipo “Mezzogiorno di fuoco“.
Così è finalmente passata la linea Galliani.

La frase «abbassiamo i toni» è stata trasformata in qualcosa di concreto: il patto non scritto di evitare polemiche è stato adottato persino dai presidenti più duri e puri, tipo De Laurentiis e Zamparini, anche ieri intervenuti sull’argomento. «Spero che in futuro il settore arbitrale torni sotto la Lega» l’auspicio del presidente del Palermo. «La questione arbitrale non c’è solo in Italia» la chiosa del dirigente napoletano, in sintonia con la maggioranza dell’assemblea di serie A. Il deferimento di ieri a carico di Andrea Della Valle è un atto dovuto dopo le accuse seguite a Fiorentina-Milan e alla direzione di Rosetti. Vertice fissato, allora con qualche dichiarato dispetto da parte di Abete nei confronti di Beretta che ha fatto passare l’iniziativa come sua, specie dopo le censure ricevute per il silenzio assordante registrato in materia nei giorni più caldi.

Ed è proveniente da questo stesso clima la domanda, perfida, che un cronista di Telelombardia ha rivolto ad Adriano Galliani, ieri mattina, prima dei lavori di Lega. «Cosa risponde a chi la considera il grande manovratore del campionato?» il quesito a cui il dirigente milanista ha risposto abbandonando i microfoni, «oggi vi vedo un po’ fuori di testa». Il bello, anzi il brutto, è che quello scenario arriva dritto, dritto dai dibattiti televisivi ed è accreditato da fonti vicine al club nerazzurro. E d’altra parte le intemerate di Mourinho («abbassando i toni avete preparato il terreno a calciopoli»), avevano un dichiarato obiettivo. A quel clima è stato imposto uno stop energico. Adesso è stato fissato il vertice, senza la presenza di Mourinho che può aiutare il settore a guadagnare un finale di stagione più sereno.
Solo all’uscita dall’assemblea Adriano Galliani è riuscito a sorridere.

Ha trovato sul suo tavolo la dichiarazione di Billy Costacurta, tornato a occuparsi delle vicende milaniste con parole dolci nei confronti di Leonardo. «É una persona intelligente, così come Galliani. I risultati alla fine vanno sempre dalla parte di Galliani: il mio sogno è tornare al Milan, anche per questo parlo bene dell’ad» la frase che segna una riappacificazione.

L’ex esponente del Milan storico era caduto in disgrazia dopo una frase infelice: «Allenatore di Milan o Inter, è lo stesso per me».

Commenti