da Milano
Citigroup, Goldman Sachs e Merrill Lynch: il Monte dei Paschi sceglie i migliori nomi della finanza statunitense come compagni di viaggio nella maratona da 9 miliardi verso Antonveneta. La preferenza per il terzetto made in Usa è stata ufficializzata ieri da Mps, dopo aver vagliato la dozzina di offerte fatte pervenire a inizio dicembre da altrettante banche italiane e internazionali sul tavolo del presidente Giuseppe Mussari. Grazie allaiuto degli americani, a poco più di un mese e mezzo dallaccordo con il Santander, Siena si è quindi liberata dellurgenza di racimolare il denaro necessario ad Antonveneta con il previsto piano di dismissioni. Un «atout» che Mussari vorrebbe illustrare al governatore di Bankitalia, Mario Draghi, subito dopo la pausa natalizia. Lobiettivo è accelerare i tempi così da completare lintera operazione Antonveneta entro giugno.
Lassemblea dei soci per laumento di capitale non è ancora in agenda ma potrebbe cadere a febbraio-marzo assieme al nuovo piano industriale che dovrà spiegare lincastro dellex popolare padovana in Mps (meno 2,13% a 3,62 euro ieri il titolo in Piazza Affari) che ha anche perfezionato lacquisto del 55% di Biverbanca da Intesa Sanpaolo.
Il percorso prevede che Siena lanci un aumento di capitale fino a 5 miliardi da offrire in opzione agli azionisti, a cui si aggiungeranno un ulteriore miliardo raccolto con lemissione di nuove azioni al servizio di strumenti innovativi di capitale e altri 2 miliardi tramite obbligazioni subordinate. Il resto sarà invece assicurato da un finanziamento ponte, fino a 1,95 miliardi che il Monte conta di ripagare con la cessione degli asset non strategici. A partire da uno spin-off immobiliare per circa un miliardo, da una pulizia di bilancio (con la creazione di una newco per i crediti problematici) e dal passo indietro nel risparmio gestito: Siena cerca due partner a cui cedere la maggioranza (70%) della propria Sgr in cambio di un assegno da 350 milioni. Ulteriore denaro dovrebbe poi essere assicurato a breve dalla definitiva uscita da Finsoe (13% del capitale), dalla vendita di un immobile a Roma e dalla cessione degli sportelli in eccesso secondo i calcoli dellAntitrust (le maggiori sovrapposizioni sono attese in Toscana). In attesa che il quadro delle dismissioni si completi, Mussari ha ottenuto limpegno da Citigroup, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Credit Suisse e Mediobanca (nella veste di joint bookrunner) a coprire laumento di capitale fino a 2,5 miliardi.
Gli alleati bancari cureranno poi il collocamento degli altri strumenti finanziari previsti e sottoscriveranno il finanziamento ponte.