Sarà perché il Natale si sta avvicinando, ma una storia così fa bene al mondo del calcio. Anche a quello dei «vaffa...», lo stesso che ha tenuto banco alla grande sabato sera, sul campo genovese di Marassi dove si giocava Sampdoria-Reggina, nel «siparietto» tra Antonio Cassano e Renzo Ulivieri. Un battibecco che è costato ai due protagonisti, come sentenziato dalla Lega, diecimila euro di multa ciascuno. Fin qui tutto regolare. Ma... Ecco il ma.
Il «ragazzaccio» di Bari Vecchia e lallenatore dopo il fattaccio si incontrano allaeroporto di Roma. E lì Ulivieri lancia la sua proposta al giocatore: «Io la multa non la considero giusta. Ma facciamo così: la incrementiamo del venti per cento e diamo tutto alla famiglia di Adriano Lombardi». Lombardi, lex capitano dellAvellino morto dopo essere stato colpito da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Ebbene, il ragazzo terribile, quello col dito sempre puntato addosso per le sue «cassanate», accetta. I soldi andranno alla famiglia Lombardi.
Raccontando il fatto, Ulivieri, torna a battere sul problema sanzioni: «Non ritengo giusta la multa di diecimila euro a mio carico perché da tirchio quale sono, e lo ammetto, non mi sembra una decisione equilibrata. Certamente diecimila euro non hanno lo stesso peso sullo stipendio di un allenatore e su quello di un giocatore come Cassano. E poi la multa andrà in un fondo che credo contribuisca a essere suddiviso a fine campionato con le società.
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